giovedì 22 marzo 2012

Tutto previsto


Non ci sono le persone, non c’è l’uomo, non c’è la dignità umana. C’è solo ed esclusivamente il potere finanziario delle banche, organizzazioni super nazionali, contro le quali non ci resta altro che continuare ad affrontare e combattere. Per far capire esattamente cosa significa andare contro la Costituzione italiana soffermiamoci al primo articolo.

Per comprendere come si è arrivati a questo stato di cose partiamo dal 1992. La pacchia finisce proprio con la legge finanziaria dell’ottobre 1992 che da il via alla politica del rigore. Nel settembre di quell’anno la Lira è esposta agli assalti della speculazione internazionale e nel tentativo di difendere il cambio la banca d’Italia distrugge masse consistenti di liquidità. Era ttutto organizzato fin dal 1992. Per il presidente del consiglio Giuliano Amato, uno delle eminenze che ci sono ancora oggi in circolazione con una bella pensione e il ministro del tesori Pitro Barucci, non esiste altra soluzione che svalutare la moneta.
Cosa significa svalutazione della moneta, significa che migliaia e migliaia di lavoratori si trovano in mano una moneta che ha perso un certo potere di acquisto. Quindi di conseguenza c’è un inflazione, quindi di conseguenza c’è un aumento dei costi. Costi che ogni cittadino italiano deve affrontare tutti i giorni delle cose essenziali per vivere.
Per il governo, come detto è necessario far uscire la Lira dallo SME (Sistema Monetario Europeo) invertendo la rotta dei conti pubblici che vanno alla deriva. Ne scaturisce una manovra finanziaria di 100.000 miliardi di Lire che segna l’inizio del processo di risanamento dei conti dello stato italiano. Risanamento dei conti dello stato svendendo il patrimonio degli italiani. Era quello che i mercati internazionali, cioè i grandi finanzieri internazionali, bramavano; poter comprare con quattro soldi i beni autentici di proprietà dei cittadini italiani.
Il messaggio esplicito ai mercati è che l’Italia si candida ad entrare nell’unione monetaria europea, accanto a Francia e Germania e che intende rispettare i parametri di Maastricht, obbligandola a ridurre del 3% tra deficit e Pil ed avviare drastiche politiche di contenimento del debito pubblico. Battono la stessa strada i governi successivi, quello guidato da Ciampi e il primo governo Berlusconi, compreso il governo di Lamberto Dini, che nel 1995 riforma il sistema del calcolo della previdenza con il passaggio da quello retributivo a quello contributivo. Oggi si sta parlando di eliminare, come hanno fatto, completamente la pensione di anzianità è la stessa strada iniziata nel 1992. E’ quello che queste persone vogliono. Vediamo che il passaggio è stato lento, graduale, ma inesorabile. Oggi si parla di togliere, come hanno fatto, la pensione in quanto ansiana, per arrivare ad avere dei soldi per sostenerti devi avere accumulato un credito esclusivamente dai tuoi versamenti. Non esiste. La pensione è un diritto dei cittadini in quanto cittadino italiano. La pensione è un diritto del cittadino italiano in quanto lavoratore, tu hai lavorato e ti spetta la pensione. Questo è il diritto fondamentale. Non perché ti spetta la pensione in quanto hai contribuito ai versamenti. Lo stato sociale che fine ha fatto? Inoltre tali versamenti che il lavoratore ha contribuito, nel corso del tempo si svalutano. All’ingresso del pensionamento il lavoratore, riceverà una moneta svalutata, che precedentemente ha dato alle casse dello stato. Per essere più precisi, il cittadino lavoratore ha delle trattenute che diventano effettivamente l’elemento fondante della sua pensione, ma quelle trattenute hanno il valore nel momento in cui queste trattenute sono state fatte, mica al valore quando te le danno che sono completamente svalutate.
Ragionamento per sottolineare in quale situazione l’Italia si trova, e quali truffatori che pretendono di gestire l’attuale società italiana a nome degli italiani, che disgraziati sono costretti solo a subire.    

Si apra una piccola parentesi, se oggi tra le tante soluzioni, ci può essere una soluzione di far uscire l’Italia dall’Euro? Forse è una delle poche soluzioni fondamentalmente  oneste.

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