mercoledì 4 febbraio 2015

Globalizzazione e TTIP (pillole)



Continuiamo a parlare del famigerato accordo che l'Europa vorrebbe stringere con gli USA per mercificare ogni aspetto e condizione della nostra vita, e sottometterci per legge agli interessi commerciali delle multinazionali. Il caso della Corte Ue che dice si al brevetto “Un ovulo non è un embrione" a fini industriali è solo l'inizio. Siamo ormai arrivati alla brevettabilità della vita, appunto, ci vogliono tutti merci nelle mani delle multinazionali. Oggi la Gran Bretagna ha approvato una legge per i bambini con tre genitori per prevenire malattie genetiche. Con ogni strumento, per il profitto, si cerca di modificare anche la natura umana.

L'Unione Europea e gli Stati Uniti hanno avviato la creazione di un accordo di libero scambio, il TTIP. Secondo questo trattato essi prevedono di stimolare l'economia uniformando gli standard di regolamentazione economica. Ma la domanda è la solita: ciò che è buono per le aziende è buono anche per i cittadini? Quasi tutti i consulenti dei negoziatori rappresentano gli interessi delle corporation. Le decisioni prese avranno un ampio impatto, motivo importante per tenere sotto la lente di ingrandimento i negoziati, ma questo è prprio quello che non sta accadendo. I negoziati stanno avvenendo senza la dovuta partecipazione dei cittadini e questo non sembra democratico. Che cosa c'è in gioco? Quali interessi ci sono dietro questo accordo?
Carne bovina agli ormoni, bestiaame clonato, pollame clorato e tutta l'ingegneria genetica che ha preso piede negli Stati Uniti, mentre l'Unione Europea vieta tutto ciò. Gli interessi delle grandi corporation sono evidenti, per esempio l'associazione dei produttori di carne suina (US National Pork Producer Council) ha dichiarato che non accetterà alcun trattato in cui l'uso degli ormoni sia vietato. Fracking, una tecnica di estrazione, negli USA è ampiamente utilizzato per aumentare la disponibilità di gas e petrolio. Una miscela di acqua e prodotti chimici è compressa ad alta pressione nel sottosuolo, con il risultato della contaminazione dell'acqua potabile e del suolo. Si promettono esportazioni di gas a buon mercato. Ma a quale prezzo? E chi è il responsabile dei danni causati? Gruppi di ambientalisti di tutto il mondo respingono con determinazione questa tecnica del fracking. Eppure il fracking sta prendendo piede sempre di più, e ora rischia di attecchire anche in Europa. La puntata di Report del 12 maggio 2014 


Nel 2010 a seguito della crisi finanziaria gli USA hanno dato alle proprie autorità amministrative la possibilità di regolare le controllate estere delle banche statunitensi.  Ciò ha infastidito le banche, ma ha trovato un alleato nell'UE che ha una regolamentazione troppo debole in questo settore. Ancora una volta sono a rischio le proposte per una maggiore regolamentazione bancaria. I risultati ottenuti su entrambi i lati dell'Atlantico sono a rischio. Un rischio per la nostra società, compreso i diritti dei lavoratori (come oggi abbiamo visto con il JOB ACT in Italia) che sono stati ottenuti con un duro impegno nella zona dell'UE. Negli USA, tuttavia, non ci sono molti diritti che proteggono i lavoratori. Nessun diritto per l'elezioni dei consigli di fabbrica, o di sindacati, per la contrattazione collettiva. Questi diritti saranno direttamente minacciati dall'apertura di concorrenza dei nuovi mercati. Dalle cosiddette controversie Stato/investitori che il TTIP autorizza, particolarmente pericolose per lo Stato ed i suoi cittadini. Se una legge influenza negativamente i diritti di una corporation, questa può citare in giudizio lo Stato, il tutto a spese dei contribuenti. Le controversie legali sono più che probabili, dato che le corporation ritengono le leggi di protezione ambientale dannose per i loro profitti, come le leggi sul salario minimo, su maggiori imposte o divieti per particolari prodotti. Il problema è che tali dispute non saranno discusse in tribunali ordinari, ma in commissione arbitrali composte di avvocati, le cui decisioni saranno vincolanti a livello internazionale.

Gli accordi internazionali di libero scambio potranno costare molto ai cittadini come il Canada ha scoperto, dopo aver aderito al NAFTA firmato insieme agli USA ed al Messico. I cittadini del Quebec hanno votato in un referendum per proteggere il loro ambiente dal fracking. Una corporation di fracking ha citato in giudizio il governo canadese per 250 milioni di $ di risarcimento. Come quelle che stanno presentando all'UE vengono diffuse grandiose promesse di prosperità e di nuovi posti di lavoro, come nel nostro Paese la Marcegaglia si sta dando da fare:


Le piccole aziende che hanno di solito standard di qualità elevati, per esempio quelle dell'agroalimentare, soffriranno la concorrenza di aziende multinazionali straniere che non hanno quelle qualità. Ad esempio il latte negli USA può essere prodotto da mucche ingravidate artificialmente, questo diminuisce tantissimo i costi e i tempi di produzione. In Italia è vietato e considerato un orrore, giustamente, e rischioso per la salute. Che latte berremo in futuro? Che fine faranno il parmigiano reggiano, e il nostro latte? Solo per fare un esempio.

Esperti stimano che il trattato del NAFTA è costato 700.000 posti di lavoro negli Stati Uniti ed ha ulteriormente impoverito il sud del Messico. Tutto questo in netto contrasto con le belle parole e le previsioni ascoltate al tempo dei negoziati del NAFTA. Promesse che ancora una volta stiamo ascoltando con il trattato del TTIP. I vincitori di un accordo di libero scambio sono soltanto le banche e le corporation, ma possiamo ancora fare qualcosa: aiutare l'associazione (clicca ATTAC).






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