L'Europa deve accettare i migranti per preservare la sua forza lavoro da una contrazione ulteriore. Abbiamo bisogno di più lavoratori per accelerare la ripresa.
Vitor Costancio (vice presidente BCE)

Facciamo un ragionamento macroecononcio se parliamo di politica e di immigrazione. In Europa oggi ci sono circa 300 milioni di lavoratori e sono quelli che hanno una serie di diritti. Da una parte c'è un mondo in una situazione disastrosa, pensiamo all’Africa, all’Asia, dall'altra i centri di potere, le grandi banche, le grandi finanziarie, i padroni veri dell'Europa.
Tutte queste entità hanno bisogno che questi lavoratori abbiano meno diritti, per massimizzare i profitti. Cosa devono fare per adottare questo? Nelle sponde dell’Africa ci sono 100 milioni di persone dai 15 ai 35 anni, disponibili a venire in Europa a fare qualunque lavoro, perché qualunque cosa facciano qua, stanno meglio che la, con tutto il disastro che sappiamo.
L'Europa favorisce questo perché come diceva Marx quello è un esercito industriale di riserva, finché c’è un esercito industriale di riserva, i diritti di quelli che lavorano possono essere sopraffatti. Cosa si può fare? Una scelta del razzismo e della xenofobia o quella invece di rivoltare il guanto?
La sinistra ha pensato ai diritti individuali borghesi degli immigrati includendo perfino la moschea. Cosa ce ne frega della moschea se fino a quando il lavoratore immigrato non ha lo stesso diritto sociale e sindacale del lavoratore italiano viene visto dal lavoratore italiano, obbiettivamente, come un nemico. Per cui non bisogna arrestare l'immigrato, bisogna arrestare quello che gli da lavoro.
Questa non è un operazione di un imprenditore o il piccolo artigiano messo al muro, il problema è più globale di una spinta alla volontà dell’immigrazione. Una spinta che viene dall'Europa, perché serve a distruggere le rigidità del mondo del lavoro, dei diritti dei lavoratori.
Queste persone vengono usate come esercito industriale di riserva per abbattere le condizioni dei lavoratori. Pensiamo ai tassisti. I tassisti conservano una loro dignità di lavoro, se arriva un ricco un grande padrone che compra 10.000 tassì a Milano o a Roma, ci mette dentro 10.000 marocchini e gli da 600€ al mese, questi sono contenti. Sono contenti perché dormono dentro l’automobile e fanno più o meno, certamente più malamente, un servizio di tassì. Questa è la società in cui noi stiamo andando, o mettiamo in discussione il modello societario oppure la politica può parlare delle piccole cose e delle briciole.
Occorre provare a spiegare una cosa, questo modello, questo sistema che c’è in Europa, che c’è nel mondo è un sistema decisamente in crisi. Ci sono due linee di chi davvero detiene il potere che sono organismi non eletti, la Troika, l’FMI, BCE; organismi che influenzano davvero il corso degli eventi. Una linea è quella di spremere la mucca fino a farla praticamente, morire, ed è quello che è successo in questi anni, poi c’è una seconda linea, di questi benefattori, che dicono che non bisogna esagerare,
Pape Diaw - immigrazione -
Ricordiamoci anche che la Grecia è l’1,8% del PIL europeo, usata precedentemente come grimaldello, ovvero laddove non ci sono politiche di rigore si schiacciano i pidocchi, facendo vedere cosa accade, per colpire l’Italia, per colpire la Spagna, che sono economie e Paesi ben più grandi. L’1.8% del PIL è come se a Roma in via del Corso sta per fallire un negozio, fanno una colletta e chiudono lì, la Grecia ha lo stesso parametro. I margini del riformismo con personaggi di Sypras e Podemos non si possono più fare, perché c’è la caduta tendenziale del profitto, perché c’è una crisi quasi irreversibile di sistema, quindi ad un certo punto l’alternativa, che ci troviamo davanti, non è tanto no euro o si euro, il problema è cambio di sistema, in un sistema socialista. Fate attenzione che le televisioni ed i suoi commentatori dicevano “In realtà Sypras non sta dicendo che farà il socialismo, ma dice cerchiamo di uscire dalla crisi”. Ma quei margini di riformismo lì sono finiti, farà come Bertinotti quando chiese a Prodi le 35 ore di lavoro, l’altro gli rispose, te le do con un disegno di legge. Le stesse parole che si usano oggi per Sypras, si usavano qualche anno fa per Hollande, l’avete visto il rivoluzionario, mesto e tapino in mezzo alle potenze del mondo? Sypras farà la stessa fine. Il capitalismo mondiale può stare tranquillo, d’altronde loro lo sanno di essere tranquilli.
Riassunto dei vari interventi televisivi di Marco Rizzo (PCI)
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