Il governo Berlusconi è ormai agli sgoccioli. La prossima settimana forse si insidierà il nuovo governo per risolvere la crisi italiana. Siamo alle solite, le lancette dell’orologio sono ritornate indietro di 10 anni e il teatro italiano della politica rimette in scena lo stesso copione. E’ inutile, siamo alle solite, tutte le forze politiche hanno una ricetta per uscire dalla crisi, accusandosi l’uno con l’altro di avere delle responsabilità politiche.Partiamo dall’inizio. Il governo Berlusconi, a mio avviso, si era presentato con propositi abbastanza soddisfacenti nei confronti degli italiani. Anche l’opposizione, digerita la sconfitta elettorale, si era seduta nel parlamento assicurando di tenere sotto controllo l’operato del governo. Ora, non voglio
dilungarmi per fare un’analisi prettamente politica, da qui al 2008, anno in cui si insidiò il governo Berlusconi ma, quello che più ci interessa è come oggi siamo giunti ad una crisi politica. In parte si ripete quello che ho dichiarato nel post precedente (6 novembre). La maggioranza dice che si sta operando per il bene degli italiani e dell’Italia, l’opposizione, a sua volta dice che il governo non svolge una fiscalizzazione equa, non fa una politica sociale onesta, e così via fino all’eternità. In realtà, è che non siamo stati capaci di fronteggiare una crisi economica in modo serio e competente e le responsabilità sono dei nostri parlamentari, che noi italiani abbiamo votato, bene o male. Volete sapere come fronteggiano la crisi economicai nostri eletti al parlamento? Bene, l’anno scorso una mozione per abrogare i vitalizi dei deputati è stata bocciata alla camera in meno di 5 minuti. Invece le pensioni dei politici si sviluppano in modo esponenziale. Giuliano Amato, uno dei rispettabili statisti, quello che si è inventato l’ISI (Imposta Statale Immobili) anche sulla prima casa, che poi è diventata ICI (Imposta Comunale Immobili), prende di pensione fra incarichi da parlamentare, ministeri, presidente del consiglio e quant’altro, 31.000 €, con presa per in giro finale dichiarando su un giornale testuali parole «Si, è vero, prendo una pensione d’oro». Potrei fare un elenco, di personaggi, che in queste ore dicono di voler bene all’Italia, ma l’esempio precedente è più che sufficiente. Allora che fare? Ma prima di dare una risposta a questo quesito, gradirei e consiglierei di leggere prima la Costituzione Italiana, fondamenta del nostro vivere civile.
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