domenica 13 gennaio 2013

Crack globale


Perché è scoppiato questo crack finanziario, c’è un potere occulto che manovra in modo così potente e oscuro? Solo dopo l’inchiesta Cordova si è scoperta la potenza della massoneria, cioè una forza di legare a se mafia, servizi segreti e poteri illeciti. Inchiesta svoltasi in un piccolo paesino della Calabria, Palmi. Questo paese non e' certo Milano, o Roma o Palermo, eppure negli uffici giudiziari di questo piccolo centro calabrese si e' sviluppata la più importante inchiesta sugli intrecci tra poteri occulti, apparati dello Stato, alta finanza e mafia. Se Falcone a Palermo è riuscito a dare un volto alla gerarchia di Cosa Nostra, se Di Pietro a Milano ha messo a nudo il sistema della corruzione politica e imprenditoriale, Agostino Cordova appunto a Palmi ha svelato per primo le "generalità " di un super potere in grado forse di spiegare molti misteri della storia d'Italia degli ultimi trent'anni. In 7 anni di lavoro, Cordova e' riuscito a collegare inchieste di argomenti più diversi con un unico filo conduttore che lega la massoneria deviata a tanti illeciti: dal commercio dei rifiuti tossici alle tangenti sulla Sanità; dal traffico di valuta alle operazioni finanziarie più spericolate, dall'import/export di armi nucleari alle truffe ai danni delle più grandi aziende di Stato. Scoprendo a volte realtà sconvolgenti, come per esempio la nascita' di una




societa' al 50% tra un gruppo come quello di Raoul Gardini e una famiglia tra le più chiacchierate come quella del boss Piromalli in Calabria, attirati dai colossali affari legati alla centrale di Gioia Tauro. Nell’ultima indagine di Cordova, quella sulla P2 ha denunciato lui stesso gli intralci di due suoi grandi oppositori: l'ex capo dello Stato, Francesco Cossiga e l' ex ministro della Giustizia, Claudio Martelli.Daniel Estulin (autore, giornalista investigativo ed ex agente del K.G.B.) scrive: «Nel 1982, John Coleman, un ex agente dell’intelligence che poteva accedere a tutti gli stadi del potere e a tutte le carte segrete, rivelò che l’ex Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro, «un alto esponente della Democrazia Cristiana, che si opponeva alla “crescita zero” e alle politiche di riduzione della popolazione, oltre che al signoraggio, pianificate per il suo Paese, fu ucciso da killer gestiti dalla loggia massonica P2 [di Licio Gelli, amico di Henry A. Kissinger, membro del R.I.I.A. e del Gruppo Bilderberg, allo scopo di piegare l’Italia ai voleri del “Club di Roma” e del Bilderberg, volti a deindustrializzare il Paese e a ridurne in modo considerevole la popolazione». 
Coleman descrive con dovizia di particolari la sequenza di eventi che paralizzò l’Italia: il rapimento di Moro e la spietata esecuzione della sua scorta, da parte delle Brigate Rosse [collegate, almeno per quanto riguarda la figura di Franceschini, con i vertici dei Liberali al Parlamento Europeo, esattamente con un funzionario del Parlamento Europeo, amico di Gaetano Martino, di Antonio Martino (membro della P2) e del padre di Alessio Vinci, come provano le lettere originali di cui sono in possesso (Nota di Andrea Di Lenardo)], nella primavera del 1978 alla luce del giorno, e la sua successiva uccisione. Il 10 novembre 1982, in un’aula del tribunale di Roma, Corrado Guerzoni, un intimo amico della vittima, testimoniò che Aldo Moro – che è stato un leader politico per decenni – «fu minacciato da un agente del “Royal Institute for International Affaire” (RIIA), mentre era ancora ministro». 
Coleman racconta che, durante il processo ai membri delle Brigate Rosse, «molti di loro testimoniarono di essere venuti a conoscenza dell’implicazione di un alto funzionario degli Stati Uniti nel pieno per uccidere Moro». Tra il giugno e il luglio del 1982, «la vedova di Aldo Moro testimoniò che l’omicidio di suo marito era stato il risultato di una serie di minacce alla sua vita, mosse da qualcuno, che lei definì una figura molto importante della politica degli Stati Uniti».
Quando il giudice le chiese se poteva dichiarare alla Corte cosa aveva detto precisamente questa persona, Eleonora Moro ripeté esattamente lo stesso concetto espresso da Guerzoni: «Se non cambi la tu alinea politica, la pagherai cara».
In una delle pagine più emozionanti del libro, Coleman scrive: «A Guerzoni, richiamato dal giudice, venne chiesto se era in grado di identificare la persona, di cui aveva parlato la signora Moro. Guerzoni rispose che si trattava di Henry Kissinger, come aveva già detto precedentemente».
Perché un importante uomo politico statunitense minaccia un leader di una nazione europea indipendente? La testimonianza sensazionale, e potenzialmente distruttiva delle relazioni tra Stati Uniti e Italia, di Guerzoni fu immediatamente diffusa da tutti i media dell’Europa occidentale, il 10 novembre 1982. curiosamente, nessun canale televisivo americano pose l’attenzione su quella notizia, anche se Kissinger venne condannato per complicità in omicidio.
Se esiste una organizzazione così potente da condizionare la politica degli Stati, organizzare guerre, organizzare stragi, restando impunite, uccidere tutti coloro che si oppongono al sistema (Moro, Kennedy), quale è il fine ultimo di questa organizzazione?
Per capirlo basta studiare i processi del sistema bancario dalla crisi del 1929 e i suoi riflessi sulla vita dei cittadini. Banca d’Italia, BCE (banca centrale europea), FMI (fondo monetario internazionale), scopriremo che è questo il cuore di tutti i problemi: il mondo bancario. Una prima anomalia che si palesa immediatamente è il funzionamento della banca d’Italia e la BCE.
La banca d’Italia è per il 95% in mano a capitali privati ovvero:
INTESA SAN PAOLO
GENERALI
MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Quindi ecco un primo grosso problema della politica e finanza italiana. La moneta non viene emessa dallo Stato italiano, ma da banche private, cioè i controllati si controllano da soli. Questo significa una cosa sola, che le banche governano uno Stato e non la politica, la quale è asservita ai banchieri.

«Permettetemi di emettere e gestire la moneta di una nazione, e mi infischierò di chi ne fa le leggi.»

«La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere.» 


Mayer Anselm Rothschild
Ciò è confermato dalle leggi che regolano le banche, ove è evidente che il governo non ha nessun potere su banca d’Italia, né di controllo né di nomina degli amministratori.
La seconda anomalia è europea. Noi dipendiamo dalla BCE. La BCE è un istituzione indipendente dalla comunità europea, con più poteri dello stesso parlamento europeo. Gli amministratori BCE sono svincolati, non rispondono praticamente a nessuno, godendo addirittura di immunità superiori a quelle, già corpose, dei parlamentari europei. In sintesi, la finanza europea dipende dalla BCE.
L’aspetto più raccapricciante è che la banca d’Inghilterra ha il 17% del capitale della BCE, seppur non facendo parte dell’UE. Quindi, che senso ha mettere una quota, consistente, nella mani di una nazione straniera fuori dal circuito dell’Euro e controllarne anche i destini dei paesi dell’area Euro? Ora se i geni dell'anticomplottismo saltano subito su a precisare quel 17% (superiore alle quote italiane, francesi e spagnole) è solo formale, basta un minimo d’intelligenza per capire che un istituzione come la banca d’Inghilterra non si insidia in un organismo, importante e potente come la BCE, solo formalmente. In realtà le banche inglesi hanno un potere enorme sulle banche europee. Facendo una ricerca sul Web, risulta che il vertice della massoneria mondiale, il vertice ufficiale, è nella corona inglese. Ora siccome i dirigenti della banca d’Inghilterra, vengono nominati dalla stessa corona inglese, (è sufficiente controllare sul sito ufficiale della banca) per capire che la banca d’Inghilterra è controllata dalla massoneria. Non è complottismo, lo dicono i siti ufficiali di queste istituzioni. Considerando l’importanza e la potenza della massoneria a livello mondiale ci vuole poco a capire chi veramente detiene il potere nella BCE. Tali vertici, della BCE, non rispondono né civilmente né penalmente, neanche nei confronti del parlamento europeo. Tuttavia, la cosa più assurda è che controllano il flusso degli investimenti delle banche italiane, si nota che molte, tante, troppe azioni e troppi milioni di euro sono investiti in banche inglesi ed americane: Barclays, Rockfeller, Morgan Stalley ecc. creando un conflitto d’interessi pauroso. 
In altre parole, il nostro destino è legato a filo doppio alle sorti delle banche inglesi ed americane.
Conflitti d’interessi, in quanto le leggi o le manovre finanziarie che rafforzano l’Euro danneggiano le altre monete, ma fortificano la nostra moneta paradossalmente allo stesso tempo deterioriamo anche le nostre banche e i nostri investimenti, e viceversa. Analizzando quindi i flussi di capitali e la ricchezza, ci si accorge che tutto il potere del pianeta è concentrato in poche mani, di gruppi bancari e industriali il cui destino è legato dalle stesse vicende. A questo punto si capisce perché la politica sia sottomessa alle banche e perché chi prova a toccare le banche Muore. Proprio così, muore!!!
Infatti tutti quelli che si sono avvicinati alla massoneria e/o alle banche sono morti: Falcone, Ambrosoli, a persone meno conosciute come Arrigo Molinari. Persone che avevano provato a portare alla luce il problema del Sigoraggio Bancario. 
Ma che fine ha tutto questo? Controllare tutto va bene, ma perché? Cercando di conoscere il meccanismo del sistema bancario la cosa appare chiara e risulta evidente il motivo della crisi di questi anni. Le banche prestano denaro virtuale ed inesistente a fronte di beni reali. Per prestare denaro una banca non fa nessuna fatica, deve solo scrivere una cifra sullo schermo di un PC. Si digita 1.000.000 di Euro e voilà....come per magia la banca ha prestato 1.000.000 di Euro. Quando l’azienda, il privato o lo Stato non possono restituire, la banca a sua volta fa una operazione molto semplice: chiede all’azienda 500.000 Euro di azioni in cambio dell’azzeramento del prestito; chiede al privato i suoi beni in cambio di riportare a zero il suo debito;; chiede ad uino Stato una miniera di diamanti, di oro. Non a caso che la maggior parte delle miniere di diamanti dell’Africa siano di proprietà di banche europee ed americane. 
Il meccanismo è elementare: se Tizio non può pagare un debito di 100, la banca si accontenta di un bene che vale 50. Tizio ci guadagna, la banca ci rimette. In realtà, dal punto di vista della concretezza, la banca non ha perso nulla, ma al contrario ci ha guadagnato una miniera, il controllo della società, i beni di Tizio. In definitiva la banca non ha perso nulla, tranne la cifra scritta sullo schermo del PC, ma in cambio ha acquistato petrolio, diamanti, oro, terreni e case. Da Bretton Woods in poi, nel 1994, il sistema bancario mondiale non è più vincolato all’oro, ma è poco più carta straccia. 
Il suo valore è dato da un complesso di calcoli e di variabili che in sostanza fanno dipendere il suo valore dalla fiducia che in un dato momento il mondo finanziario accorda in quella moneta. A fronte di un esborso, pari a “0”, la banca si impossessa di beni reali. Inoltre, allo stato attuale, non esiste neanche una quantità di carta moneta sufficiente tutti i conti correnti e i debiti delle banche. 
Questo significa che se tutti i risparmiatori si recassero a prelevare contanti, in circolazione non ci sarebbero moneta sufficiente a restituire il denaro. Quindi è errato affermare che le bache falliscono, sarebbe più corretto dire che la banca ha terminato il suo lavoro: acquisire beni reali a fronte di cessione di beni inesistenti.
Avere un bilancio in passivo, per una banca, equivale avere in mano un documento con calcoli e cifre, ma anche, avere in mano, beni materiali di ingente valore acquistati per poter arrivare a questo buco di bilancio. L’altro strumento di questa immensa operazione è stato il fenomeno delle privatizzazioni. Ci avevano detto che le privatizzazioni servivano per rendere più efficiente dell’energia, delle telecomunicazioni, dell’acqua, del gas, insomma una migliore gestione delle risorse di una nazione. Oggi abbiamo capito che non è così. Telecom è più inefficiente di prima, l’ENEL in questi anni ha moltiplicato gli errori sulle bollette e sui contatori, traduzione: una completa incapacità di gestione delle 2 aziende di primaria importanza per l’Italia, compresa una truffa sistematica verso i cittadini, con un meccanismo che prima, quando erano in mano statale, non accadeva.
Per non parlare delle società di riscossione delle tasse degli enti locali, che diventano private. Si affida un servizio pubblico impositivo ad un ente privato che mediante le cartelle esattoriali pazze, incamera illegalmente migliaia di Euro. Sappiamo benissimo il tentativo di privatizzare anche l’acqua, bene essenziale per le persone, amplificando il controllo del pianeta e dei suoi abitanti. Questa è la ragione perché nessun partito, da destra a sinistra, ha sollevato il problema. Poche le parole d’ordine della politica è occuparsi di temi solo secondari, dalle coppie gay allo spread. Ma mai occuparsi delle banche (che poi significherebbe risanare il bilancio dello stato ed evitare il crack economico e finanziario). Facile immaginare che il vertice del potere economico e finanziario, salendo salendo, si arriva al gruppo Bilderberg, ormai sempre più palesemente in mostra sulle opinioni pubbliche, prova né è l’ultima riunione a Roma. 

Cosa avranno deciso nel Campidoglio i nostri ministri in quella riunione. Forse avranno concordato che Monti dovrà ancora governare sull’Italia, in modo da completare le riforme necessarie a svendere gli ultimi scampoli di sovranità rimasti e rendere gli italiani ancora più poveri di quanto già non siamo. 
Una situazione che è stata preparata con cura nei decenni, dai politici disonesti, tramite le lobby finanziarie, in un legame indissolubile. Infatti per arrivare ad una ideologia del genere era necessario che nessun politico potesse dissentire dal programma globale, da un nuovo ordine mondiale.
Ed ecco le ragioni di questo crack finanziario globale, far crollare il sistema bancario, per far perdere al denaro il suo valore, ma, affinché i beni continuino ad avere un valore. Se a questo crak aggiungiamo la privatizzazione di tutti i servizi pubblici, compreso l’acqua, il quadro è completo. Tutto rientra nel programma di controllo globale delle risorse. I grandi gruppi bancari e industriali, nonostante il fallimento controllato, avranno in mano non solo beni materiali, ma anche risorse primarie come l’acqua. 
















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