Quali saranno le conseguenze della decisione di Standard&Poor's sul nostro Paese? Dovrebbero essere le banche a pagare il conto più salato. Sia perché, come scrive Repubblica, sono zeppe di titoli pubblici nei loro portafogli che potrebbero deprezzarsi da lunedì in poi, ma anche perché la liquidità che raccolgono sui mercati ha costi direttamente proporzionali al livello dei tassi sovrani italiani. Gl analisti finanziari si aspettano conseguenze sullo spread e hanno messo in conto un rischio anche per gli investitori: altri due tagli e usciremo dai fondi comuni di investimento. Non è ancora, scrive ancora Repubblica, una situazione drammatica ma sicuramente poco rassicurante perché gli investitori istituzionali del largo mercato non investono in titoli, pubblici o privati, posizionati dalle agenzie sotto l'investiment grade che lasciano agli speculatori o a pcochi tecnici. Non solo. Il declassamento comporterà anche un declassamento delle amministrazioni locali e delle aziende strettamente connesse con il Paese. Per Comuni, Regioni e Province, per esempio, sarà più difficile tornare sui mercati del debito e più costoso onorare le scandenze. La crisi è diventata molto grave e per lo più manovrata all’inizio dai grandi gruppi di finanza, i quali ora gli sfugge il controllo della crisi stessa. Mettiamoci anche che i cittadini sono molto ingannati. Condivido pienamente la tesi del giornalista Giuetto Chiesa che afferma di non credere ad una sola parola che è stata detta fini ad ora sulla crescita. Scalfari in un editoriale della Repubblica dichiara che il governo Monti a due cartucce da sparare. La prima è il rigore, la seconda è la crescita. La crescita a mio avviso non ci sarà, in quanto si contrappone alla crescita. Il governo ci stà dicendo che gli italiani dovranno sopportare una bella dose di sacrifici molto robusta, dopo di che ci sarà la crescita. L’inganno è proprio questo, perché non ci sarà nessuna crescita. I dati che vengono pubblicati ufficialmente dicono che l’Europa non crescerà, non crescerà almeno per una decina di anni. La Germania è data al 0,8%
di crescita, e tale dato significa semplicemente stagnazione, altro che crescita. Inoltre se il governo presenta agli italiani un programma che comprime il loro tenore di vita, riduzione dei salari, riduzione delle pensioni, riduzione della spesa sociale con notevole aumento dell’inflazione, si avrà inevitabilmente, una situazione di recessione. A questo punto scatta una domanda: come fai tu (Monti) a proporre agli italiani un programma di risanamento che prevede la recessione e gli dici successiva crescita? Non va bene. C’è qualche cosa che non funziona. C’è qualcuno che qui trucca le carte e bara.
L’Italia è in questa situazione per un dato molto preciso.E’ vero che la gran parte del debito pubblico è della speculazione finanziaria con tutti i suoi meccanismi perversi, ma è anche vero che una parte del debito italiano è frutto della cattiva gestione da parte della classe dirigente politica. Il bilancio dello Stato Italiano, infatti dichiara che che su 1.900 miliardi di € 7/800 miliardi sono destinati a risarcire la speculazione dei mercati finanziari internazionali.
Allora se nel trattato di Maastricht si impone una regola che gli stati europei per auto finanziarsi devono fare ricorso obbligatoriamente al mercato finanziario internazionale, e se il mercato finanziario è truccato vuol dire che ogni nazione è con il cappio alla gola. A questo punto ci si chiede di pagare, ma se qualcuno a truccato le cifre, ma per quale ragione noi dobbiamo pagare questo debito che non ci appartiene? Quando sappiamo che l’agenzia di rating più importante dell’occidente Standard&Poor's, è nelle mani delle grandi banche d’investimento americane.
Perché ci dobbiamo fidare del loro giudizio? che a secondo del loro stato umorale e finanza illegale, fanno scendere, salire le borse del mondo intero.
A questo punto chiederei al nostro Presidente della Repubblica, l’artefice del governo Monti,
VOGLIAMO SAPERE CHI SONO I NOSTRI CREDITORI
Quindi possiamo decidere che cosa è giusto e che cosa non è giusto. Perchè una parte del nostro debito è illegale e vanno messi in discussione.
Spediamo una bella lettera al Presidente della Repubblica chiedendogli chi sono i nostri creditori con indirizzo, nome e cognome tramite il link https://servizi.quirinale.it/webmail/
Conla seguente missiva:
Al Presidente della Repubblica Luogo,data
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
ROMA
Illustre Presidente,
vorrei sottoporre alla sua attenzione quanto segue:
alla luce del nostro debito pubblico che è di 1.900 miliardi di Euro, per negligenza, clientelismo perpetrato negli anni, incopetenza della nostra classe politica, vorrei sapere per lo meno nome, cognome ed indirizzo del mio creditore a cui ripagare la mia quota parte del debito che ho contratto con loro.
Confidando fin d’ora che mi risponderà tramite un elenco di nominativi a cui corrispondere il loro credito, con il relativo importo,
La ringrazio anticipatamente
Facciamo vedere che siamo presenti, è una piccola cosa. Ma se mettiamo insieme tante piccole cose......
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