martedì 14 maggio 2013

L'appapazzamento

I 10 saggi hanno finalmente terminato il loro lavoro, siamo tutti contenti, abbiamo da gioire, da giubilare perché finalmente l'Italia ha una speranza, ha una chance, ha un futuro. Perché i 10 saggi hanno consegnato la relazione al Presidente della Repubblica e siamo tutti soddisfatti perché sappiamo qual’è il percosso e dove dobbiamo andare, abbiamo le coordinate esatte dei parametri di riferimento. La realtà invece è un'altra.


La prima osservazione da considerare è perché il presidente Napolitano ha chiamato questi dieci saggi, dove non è disegnato e previsto da nessuna parte dalla Costituzione, con un sistema che potremo dire di eversione dell'ordine democratico e dall’ordine costituzionale. 

10 saggi che assomigliano moltissimo al collegio dei salmi della serenissima repubblica di Venezia del 1300 oppure alle monarchie illuminate in cui la storia ci ha abituato. 

Quando c’era un monarca assoluto per far vedere che era illuminato chiamava dei saggi che lo consigliavano delle cose che doveva fare. 

Bisogna fare una riflessione su una pregiudiziale: come lì ha scelti il Presidente della Repubblica questi 10 saggi? In questo paese che è singolare, bizzarro che potremmo definire una non Repubblica democratica, esiste un albo per tutte le cose, esistono albi per gli avvocati, per i geometri, per gli architetti, dentisti, psicologi e addirittura per gli impiantisti delle caldaie, per i meccanici degli autoveicoli, con tutto ciò non esiste l'albo dei saggi. 

Com'è possibile che per le cose importanti non ci sia un sistema di selezione, mentre per le cose del popolo, per le cose poco importanti invece ci sia una serie di barriere all’accesso e all'ingresso delle professioni o nei lavori. 

In realtà le cose importanti sono ad appannaggio di pochi e non di tutti, devono essere soltanto i soliti nomi, i soliti noti, i soliti amici degli amici che possono concorrere a determinate postazioni, tutti gli altri devono litigare devono lottare per le lenticchie del pane quotidiano, questa è la situazione che si è verificata. 

La saggezza intanto non è di questo mondo, ma quei pochi esempi illuminanti che abbiamo nella storia come Confucio, come Buddha, come Gandhi sono passati alla storia proprio perché erano singolarità, particolarità, erano delle persone uniche nel loro genere. L'Italia è un paese importantissimo, perché, di saggi né ha 10, addirittura forse né ha anche di più di 10, in quanto ha avuto la facoltà di scegliere tra tanti saggi. 

Una Repubblica che ha un grande futuro, un grande avvenire, dobbiamo essere contenti perché ne abbiamo da buttare di saggezza. 

Tutta questa situazione è infarcita di banalità, di bestialità; banalità e bestialità a iosa. 


Innanzitutto questa circostanza si apre con una serie di punti caldi, come un monito, come un avvertimento: caro Presidente, caro governo, caro parlamento, caro popolo italiano il problema principale dell’Italia, in questo momento, è il lavoro. Ci volevano 10 saggi per capirlo? 

Dicono che esistono tre milioni di disoccupati, calcolo assolutamente falso, perché i disoccupati sono notevolmente di più. 3 milioni sono le persone che sono iscritte nelle liste di collocamento, sono i disoccupati cronici, strutturali, quelli che hanno fatto domanda nei centri per l'impiego. 



In realtà la vera disoccupazione è data dalla differenza fra la popolazione attiva, cioè quelle persone che sono comprese fra i 18 e 65 anni che hanno la capacità efficiente di poter lavorare, in Italia sono ben 37 milioni e gli occupati reali che sono 23 milioni, quindi disoccupati effettivi di questo paese sono ben 14 milioni di cittadini, non i 3 che propagandano. Tutti questi dati sono chiaramente truccati perché la gente non deve sapere, non deve conoscere, non deve avere gli elementi giusti di valutazione, perché altrimenti diventa un pericolo. Diventa un pericolo perché comincia ad usare il cervello, comincia a capire che il problema è grave, comincia ha volere delle soluzioni reali e non delle pezze che loro stanno mettendo. Altre banalità: la legge elettorale è una porcata, è incostituzionale. Se ne sono accorti adesso che la legge elettorale è incostituzionale? Una legge che ha nel suo nome, nel suo dna i suoi connotati: porcellum. 

Una grande porcata, dove basta un singolo voto di differenza, in barba al principio di eguaglianza di questa Repubblica, per cui un singolo voto può valere il doppio o il triplo, perché quel singolo voto permette a quella lista di prendere la maggioranza di seggi. Per fortuna questo vale soltanto per la camera e non per il senato. Per fortuna su questo affronterò il pensiero dominante, con quello che la maggior parte pensa, cioè un pensiero in contro tendenza in questo momento vale a dire: nella bozza che è stata trasmessa al Presidente della Repubblica, si parla non solo della modifica della legge elettorale, ma anche della modifica del sistema costituzionale, dell'impianto costituzionale di questo paese. L’intento è di volere portare una sola camera. Aboliamo il senato trasformiamo questo senato, perché in realtà è un doppione puro e semplice della camera che ci crea un po' di problemi.  

In realtà, perché i costituenti hanno disegnato un bicameralismo perfetto, facciamoci questa domanda, perché hanno voluto fare un doppione? Usciamo fuori dalle logiche frettolose, del comune sentire, un comune intendere dell’opinione pubblica, perché preferiscono andare con il pilota automatico del quieto vivere o sulla assuefazione del pensiero dominante. 

Occorre riflettere sulle cose, la verità è che si voleva fare in modo che ogni legge fosse frutto effettivo di meditazione. Le leggi, siccome sono destinate a durare, in teoria per un serie indefinita di anni, non si fanno leggi sulle onde delle emozioni o sulle pulsioni materiali. Le leggi sono fatte per durare nel tempo, al contrario in Italia c’è la necessità di fare leggi su tutto, secondo di quanto dura un governo o di un gruppo di persone che ha determinato quella legge, salvo poi cambiarla appena cambia il regista, appena cambia la classe dirigente, appena cambia la persona a cui non va bene. 

Per questo vanno meditate le leggi, vanno esaminate e ragionate, perché le leggi servono per i cittadini e i cittadini devono essere consapevoli che il percorso per arrivare ad una legge, visto che deve durare tanto e deve interessare 60 milioni di italiani, sia fatta bene. In Italia, viceversa, come l'ultimo governo Monti, le leggi sono tutte realizzate con decreti d’urgenza, senza elaborazione né dalla camera né dal senato 

In realtà l'esperienza di una sola camera l’abbiamo già avuta, perché questi 13 mesi del governo Monti hanno dimostrato una cosa semplicissima, che è il contrario di quello che sostengono i saggi, ovvero che anche semplificando la democrazia e facendo in modo che una sola persona comandi, che si nomina i suoi ministri e che questi pacchetti di norme vadano in parlamento per essere approvate senza neanche una discussione, perché la questione fiducia sta a significare “O la votate o chiudiamo qui la partita”. 
proposte-saggi
Napolitano ha approvato, Letta è al lavoro

Di fronte a questo ricatto sono passate leggi più scellerate, più ottuse di questo paese. 

Si è verificato, dunque, che anche semplificando le cose, anche facendo finta che esiste una sola camera, le cose non si aggiustano. Facendo una riflessione su chi effettivamente rappresenta il popolo e cosa c’è di democratico nel fatto di avere una sola camera con la possibilità di avere la maggioranza con un singolo deputato di differenza, determinando le regole del gioco per tutti. 

Mentre l'assemblea costituente ha realizzato i due rami del parlamento per fare in modo che la politica sia dialogo, sia possibilità di ragionare insieme, di trovare una soluzione, non l’appapazzamento, ma la mediazione, la sintesi dei valori e delle posizioni, proprio perché devono vivere pacificamente in maniera ordinata, in questo sistema, tutti i cittadini non soltanto una parte. Altrimenti assisteremo a colpi di mano, a colpi di clava di una posizione rispetto ad un'altra, ci sono dei partiti, ci sono posizioni, ci sono 316 deputati che stabilirà quali sono le regole del gioco che devono valere per tutti gli italiani. Si può benissimo andare dietro a queste corbellerie, il problema è che ci accorgeremo fra qualche anno, così come ci siamo accorti, per il ventennio precedente, che tutte queste leggi sono in realtà TRUFFE. 

Sono truffe politiche, imbonitori del paese che sono ben pagati lautamente, pagati per esprimere un'opinione personale a favore ed a vantaggio solo di una posizione, fatta di burocrati, banchieri, finanzieri e gente che lavora per questi. Servi sciocchi perché prendono le briciole al di sotto del tavolo, cani rabbiosi che sono alla ricerca di qualche ossetto, di qualche lenticchia, poi il resto del popolo completamente zavorrato e piegato sotto uno stivale. Popolo italiano che in questo momento sta dimostrando una grande saggezza perché sta accettando tutti i tipi di provocazione possibile, sta accettando che i cittadini vengono chiamati esodati e trasferiti in categorie giuridiche nuove che prima erano inesistenti, di non avere più la pensione, di non avere più ospedali, di non avere più le scuole, di non avere il lavoro così come dice la Costituzione che invece è un diritto. 

Popolo italiano sottoposto soltanto ad avere delle pressione negative come questa bufala del debito pubblico e del truffa del Fiscal Compact e non reagire. Quindi grandissima saggezza della popolo sovrano, pochissima saggezza da parte di coloro che in questo momento detengono il POTERE. Come mai il Fiscal Compact entrato in vigore il primo di gennaio 2013 e l’Italia ha già versato 25 miliardi di euro affossando ancora di più il debito pubblico, mentre la Germania non solo ad oggi non è entrata in questa regolamentazione, ma addirittura la camera ha rispedito al mittente questo Fiscal Compact. 

A settembre si svolgeranno le elezioni in Germania, se vincerà la Merkel, forse aderiranno a questo trattato salva stati (ammazza stati), se invece vincerà l'opposizione, come sta salendo il dissenso di una parte del popolo tedesco, non ci entrerà mai più. L'Italia che è sempre stata subalterna, che è sempre stata serva sciocca dei poteri finanziari, non solo ha accettato il pareggio di bilancio, ma addirittura ha già versato la propria quota di quest'anno, in un momento in cui i soldi servivano ai cittadini in difficoltà, servivano alle imprese, servivano alle famiglie, serviva allo stato stesso per ripagare il debito pubblico, per pagare gli interessi, invece hanno strozzato completamente la politica di bilancio per andare a pagare la prima rata del trattato salva stati. 

Questo pone un principio di responsabilità, se io commetto un accidente qualsiasi né sono responsabile e qualsiasi cittadino italiano può portarmi in tribunale, se io sono il Presidente della Repubblica, sono un ministro, sono un deputato un senatore non sono responsabile di quello che faccio. E’ questo il problema che dobbiamo risolvere, il presidente del Consiglio, il governo e i ministri dovranno, prima o dopo, essere chiamati a rispondere di questa responsabilità, perché non basta la responsabilità politica con il voto, perché sono bravissimi a truccare le carte ad essere sempre loro a cambiare la struttura, a cambiare i simboli e di ottenere di nuovo i voti dei cittadini truffandoli. 

La responsabilità politica, purtroppo non è come negli altri stati che una volta che uno ha fatto una malefatta arriva la campagna di stampa che ti delegittima, ti denigra e ti impedisce di candidarti. Nel nostro paese non solo fanno le porcherie, si ricandidano e vengono rieletti, allora occorre il tribunale del popolo, occorre la possibilità di portarli davanti a qualcuno per essere giudicati. La massa, il popolo, la comunità, la collettività e la società nel suo insieme in definitiva si è dimostrata più saggia dei 10 saggi nominati da Napolitano.

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