NON DUBITARE CHE UN GRUPPO DI CITTADINI IMPEGNATI E CONSAPEVOLI POSSA CAMBIARE IL MONDO: IN EFFETTI E’ SOLO COSI’ CHE E’ SEMPRE ANDATA
(Margaret Mead)
A rileggere il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, non è la stessa cosa dire il Presidente della Repubblica dell'Italia e degli Italiani, viene da pensare a chi si rivolgeva Re Giorgio nel suo retorico, e quasi scontato, discorso? Con chi ha parlato in realtà Napolitano, a chi si è rivolto, a tutti gli italiani o solo a quelli che si riconoscono nella Costituzione, alle forze politiche o a quelli che si riconoscono ad una Repubblica indivisibile, a tutto il Popolo Italiano o a quelli che se ne fregano delle disposizioni giuridiche e costituzionali? Re Giorgio si è rammaricato, è straziato dalle drammatiche condizioni in cui si trovano moltissimi italiani e l’abbondanza di parole come coraggio, speranza, riforme, fiducia, lavoro e l’implorazione ai sacrifici ne sono la testimonianza.
Il Re, che si è sostituito al popolo sovrano, sa benissimo che tutto questo dipende esclusivamente dalle sue scelte politiche che niente hanno a che fare con la strumentalizzazione delle lettere disperate che sono arrivate al Quirinale. Scelte politiche che hanno prodotto una macelleria sociale in pieno feudalesimo.
Per la sua connivente ed arrendevole approvazione ad un governo tecnico imposto da poteri extra nazionali, con la santificazione di Mario Monti, prima a senatore a vita (infrangendo l’art. 59 della Costituzione per la mancanza dei requisiti di Monti) e immediatamente dopo presidente del consiglio, comprensivo di tutta la disperazione sociale nei confronti della Fornero e delle sue riforme sul lavoro e sulle pensioni.
Il ruolo di Napolitano non è stato altro quello di essere garante delle oligarchie ed i suoi interessi, dissanguando l’intero popolo italiano. Un operazione fallimentare di un paese imposto da criminali ed irrazionali disposizioni assegnate dalla BCE a firma di Mario Draghi e Jean-Claude Trichet, evidenziando una forte ingerenza ad una nazione Sovrana.
Per la sua ostilità all’inchiesta dei magistarati sulla trattativa “Stato-Mafia”, per aver sollecitato la partecipazione italiana alla guerra contro la Libia di Gheddafi. Per la sua attività incostituzionale in spregio all’art. 11 della Costituzione proponendo l’acquisto degli F35, disprezzando il parlamento e la sua Sovranità.
Re Giorgio non è nuovo a queste pratiche molto discutibili, dato il contributo, da ministro degli interni - anni ‘90 - all’istituzione degli incivili CIE e alla secretazione dei rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi.
E’ intollerabile che un Presidente della Repubblica non abbia assunto un ruolo da Presidente di tutti gli italiani, confermando di fatto la veste di un Capo di una coalizione politica, tenendo in disparte la rappresentatività del popolo italiano, di chi si è astenuto alle ultime elezioni politiche ed alle opposizioni anti sistema, cioè circa il 50% degli italiani. Soprattutto non tenendo conto della distorsione della democrazia rappresentativa del premio di maggioranza sulla legge elettorale, stravolgendo completamente la Costituzione Italiana.
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