giovedì 22 dicembre 2011

Debito pubblico (imbroglio) 3 parte


Quello che è avvenuto in realtà è un vero scambio tra lo stato e una banca gestita dai privati. I titoli del debito pubblico sono stati scambiati con nuovo denaro emesso dalla banca d’Italia per conto della BCE. Per quanto assurdo se questo processo non avesse luogo nessuna nuova moneta verrebbe creata. A questo punto il processo è concluso, 10.000.000.000 € nuovi di zecca sono stati creati.
Naturalmente questa transazione oggi avviene elettronicamente, senza carta infatti si stima che solo il 10% della base monetaria in Italia sia costituito dalla moneta fisica, il restante 90% esiste solo negli archivi informatici. I titoli del tesoro sono per loro natura strumenti di debito, come le cambiali, quindi in realtà presta denaro allo stato, utilizzando come garanzia soltanto la promessa, da parte del governo in carica, di restituire quel denaro; ossia quel denaro è stato creato dal nulla, attraverso l’indebitamento del governo che promette di restituirlo. E’ chiari che il governo è solo portavoce, questo debito ricade sullo stato, sul popolo e si chiama DEBITO PUBBLICO. Da oggi in poi, per lo meno, sappiamo chi è il creditore originale e di conseguenza gestore del debito: la Banca d’Italia, una banca gestita da privati. Questo paradosso che stupisce sul come il denaro possa essere creato attraverso l’indebitamento diverrà più chiaro proseguendo con l’esempio:
lo scambio è avvenuto e la somma di 10 miliardi di € sono depositati su una banca commerciale, qui le cose diventano molto interessanti. Basandosi sulla regola della riserva frazionaria quel deposito di 10 miliardi di € istantaneamente diventa parte della riserva di quella banca, come per tutti gli altri tipi di depositi. I requisiti di questa riserva, come detto nel “Modern Money Mechanics” una banca deve mantenere le riserve richieste dalla legge pari ad una percentuale prefissata dei suoi depositi poi viene quantificata affermando sulla base delle norme attuali i requisiti necessari della riserva della maggior parte dei conti correnti è del 10%. Questo significa che con 10 miliardi di € depositti il 10%, cioè 1 miliardo è preso come riserva abbligatoria, mentre i restanti 9 miliardi di € è da considerarsi in eccesso utilizzabile come base per concedere nuovi prestiti. Sarebbe logico dedurre che questi 9 miliardi qualora venissero prestati si sottraessero dal deposito iniziale di 10 miliardi, ma non è questo che avviene. Quello che accade in realtà che quei 9 miliardi vengono semplicemente creati dal nulla sulla base del precedente deposito di 10 miliardi. Questo è il modo su cui la base monetaria si espande come è detto “Modern Money Mechanics” ovviamente loro, le banche, non concedono prestiti utilizzando realmente il denaro che ricevono nel deposito, se facessero questo non verrebbe creata nuova moneta. Quello che fanno quando concedono un prestito è di accettare delle specie di cambiali, i contratti di mutuo, in cambio di concessione di credito. Come è avvenuto con i titoli di stato si accetta la promessa che quel denaro venga restituito. In altre parole i 9 miliardi possono essere creati dal nulla, semplicemente esiste domanda per quel tipo di mutuo e che c’è un deposito di 10 miliardi di € che soddisfa i requisiti obbligatori della riserva. Supponiamo che qualcuno entri in una banca e prenda in prestito questi nuovi 9 miliardi a disposizione. Non appena costui prenderà quel denaro lo depositerà nel proprio conto corrente il processo si ripeterà. Quel deposito entrerà a far parte della riserva di quella banca il 10 % verrà accantonato e sua volta il 90% dei 9 miliardi cioè 8,1 miliardi è ora disponibile per creare nuovo denaro per nuovi prestiti e naturalmente quei 8,1 miliardi possono essere di nuovo prestati e ridepositati creando 7,2 miliardi, poi 6.5 miliardi, poi 5,9 miliardi e così via. Questo ciclo di creazione è così schematizzato


CREAZIONE DELLA MONETA


PRESTITO BASATO ESPANSIONE
 SULLA RISERVA    DELLA BASE MONETARIA

10.000.000000 10.000.000.000
9.000.000.000 19.000.000.000
8.100.000.000 27.100.000.000
7.290.000.000 34.390.000.000
6.561.000.000 40.951.000.000

e puo tecnicamente andare avanti all’infinito. Matematicamente si possono ottenere 90 miliardi di € sulla base degli iniziali 10 miliardi. In altre parole per ogni deposito che viene creato nel sistema bancario, una somma di denaro a circa 9 volte superiore può essere creato dal nulla. Ora dato che sappiamo come viene creata la moneta attraverso il sistema di riserva frazionaria, una domanda logica dovrebbe venirci in mente. Cosa da un vero valore a questa moneta? La risposta è: il denaro che già esiste. La nuova moneta essenzialmente succhia valore alla base monetaria esistente. Ad ogni incremento sulla base complessiva in circolazione corrisponde un incremento della domanda di beni e servizi. Per la legge della domanda si ottiene l’equilibrio.  I prezzi aumentano riducendo il potere di acquisto, complessivamente di tutta la moneta in circolazione. Questa viene chiamata generalmente INFLAZIONE.
E l’inflazione è praticamente una tassa collettiva nascosta.
Beppe Grillo 1998 - Stampano soldi e prestano, stampano e prestano, noi non riusciamo più  a percepire cos’è la verità, non sappiamo se una medicina ci fa bene o male, se una notizia è vera o falsa, non sappiamo più cos’è un debito, non sappiamo più cos’è un credito. Nelle banche non c’è più niente, non ci sono più i vostri risparmi, oggi i soldi nascono dal nulla creati dalle banche. Bip!  con un computer 1.000 miliardi in Messico, il Messico banca rotta, Bip! 1.000 miliardi in Thailandia, Thailandia banca rotta, Corea banca rotta. In Indonesia praticamente si mangiano le rubie. In Jugoslavia c’è un inflazione come nel ‘30 in Germania, che andavano a comprare le sigarette con la carriola. Può succedere domani mattina qui in Italia, qui può succedere, qui può succedere domani mattina -
Risolvere il problema dell’inflazione non si può. L’espansione monetaria del sistema a riserva frazionaria è intrinsicamente  inflazionistica. Attraverso l’espansione della base monetaria senza che ci sia un proporzionamento di beni e servizi, si riuscirà sempre a diminuire il potere di acquisto. Osserviamo che dal 1999 al 2007 il potere di acquisto dell’€ si è dimezzato. Se non fosse sufficiente la nostra esperienza personale, prendiamo ad esempio 9 materie prime:
GRANO; MAIS; CARNE; BENZINA; GASOLIO; GAS; COTONE; RAME; ORO.
L’euro ha perso il 50% del suo valore in 8 anni, i prezzi sono saliti con una media dell’8% anno. Le banche la chiamano inflazione quasi fosse un evento naturale. Invece bisogna vederla per quello che è. La programmatica svalutazione del nostro denaro ( RISPARMIA DI PIU’, INVESTI DI PIU’, SPENDI DI PIU’, LAVORA DI PIU’) da parte di banche che emettono ulteriore denaro in circolazione, rendendoci di fatto più poveri. Sembrerebbe assurdo ed anti economico, ma tutto diventa logico considerando che quando una banca stampa moneta in realtà emette un debito nel quale resta creditrice. Poiché l’unico modo per creare moneta è attraverso un prestito, nel nostro sistema il denaro e il debito sono la stessa cosa. IL DENARO E’ UN DEBITO.
Sommando tutti i debiti pubblici e privati si giunge ad una conclusione sconvolgente, se tutti nella nazione fossimo in grado di estinguere il nostro debito, non rimarrebbe alcun euro in circolazione.   
Se non ci fosse debito nel nostro sistema monetario, non ci sarebbe moneta (Marriner Eccles governatore della FED, 1941)
Infine vi voglio far notare come il denaro, nel corso della storia, sia diventato da pubblico a privato.


1 LIRA (1914-1917) REGNO D’ITALIA


500 LIRE (1974-1979) REPUBBLICA ITALIANA


1.000 LIRE (1969-1981) BANCA D’ITALIA



50 EURO (2001) A CHI APPARTENIAMO????

venerdì 16 dicembre 2011

Il debito pubblico (imbroglio) parte 2

E’ un bene che il popolo non comprenda del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.
(Herry Ford, 1863-1947).

La società di oggi è composta da una serie d’istituzioni, dalle istituzioni politiche a quelle giuridiche a quelle religiose. E’ ovvia la profonda influenza che queste sovra strutture hanno nel dare forma ai nostri giudizi e alle nostre opinioni. Fra tutte le istituzioni sociali da cui siamo diretti e condizionati fin dalla nascita, non sembra esserci nessun sistema dato per scontato e così poco compreso come quello monetario. Anche in periodi in profonda crisi economica, quando sarebbe leggittimo dubitare della loro funzionalità, le istituzioni monetarie continuano ad esistere come una sorta di dogma, un dogma fra i più forti mai esistiti.
Ma in un mondo in cui l’1% della popolazione possiede il 40% della ricchezza planetaria, in un mondo in cui 34.000 bambini muoiono ogni giorno per povertà e prevedibili malattie, dove il 50% della popolazione vive con meno di 2 € al giorno e dove la restante classe media assiste quotidianamente al proprio impoverimento, una cosa è chiara: c’è qualcosa di profondamente sbagliato.
Il denaro è il sangue che da vita a tutte le nostre istituzioni, ma ha domanda quali “chi crea il denaro? In base a cosa lo crea? cos’è il debito pubblico? Chi è il creditore di questo debito” Hanno risposte trascurate dalla maggior parte della popolazione. Sfortunatamente infatti, l’economia ha i suoi processi tecnici appaiono caotici e nogliosi, e lo scorrere di notizie in gergo economico insieme a incomprensibili grafici, sigle e percentuali sono un ottimo deterrente al suo studio. La realtà è che la complessità associata al sistema finanziario è soltanto una maschera. Una maschera progettata per nascondere uno dei meccanismi socialmente più paralizzanti che l’umanità abbia mai introdotto.
Il denaro sotto forma di moneta metallica nacque per semplificare gli scambi di beni, sostituendosi lentamente alla pratica del baratto; ossia allo scambio diretto di merci. Queste monete metalliche coniate dal re o l’imperatore di turno erano per la maggiore parte prodotte in oro o argento, quindi avendo un valore fisico, ben si prestavano di favorire gli scambi e semplificare i commerci. Ecco la nascita delle prime banche private, custodi dell’oro e degli altri oggetti preziosi del cliente. Esse rilasciavano in cambio del deposito una ricevuta (la nota di banco) che certificava l’esistenza del deposito stesso.Per alcuni anni questo rimase il meccanismo di creazione del denaro. Ad ogni banconota corrispondeva un valore equivalente in oro depositato in qualche banca. Prendiamo ad esempio la banconotan più famosa di tutte , il dollaro. Fino al 1933 su qualsiasi banconota di un dollaro si poteva leggere “COVERTIBILE IN ORO” E’ importante sottolineare, che con poche eccezioni tra le economie occidentali; le banche mantengono ancora oggi la loro natura, il controllo da parte di privati. La FED (Federal Reserve) è la banca centrale americana, ed è privata sia nella forma che nella sostanza. Cosa dire della nostra banca d’Italia. La banca d’Italia è parte del sistema europeo di banche centrali, e possiede il 14% della banca centrale europea (BCE). Agendo per conto della stessa, la possiamo identificare come una propria filiale della BCE. Nel sito ufficiale essa si descrive Istituto di diritto pubblico, ma attenzione pubblico non significa statale, pubblico significa che le partecipazioni e le quote della banca sono aperte al pubblico. Chi ha in mano queste quote? La risposta è tra i dati forniti dalla banca stessa; leggiamo che tolte le quote appartenenti all’INPS e INAIL il restante è in mano ad S.P.A. private.
  • Gruppo Intesa S. Paolo - 44,25%
  • Gruppo Capitalia Unicredito - 22,12%;
  • Banca Carige - 3,96%;
  • Banca Nazionale del Lavoro - 2,83%;
  • Monte Paschi di Siena - 2,50%;
  • Cassa di Risparmio di Firenze - 1,85%;
  • Gruppo Banca Popolare Italiana - 1,23%;
  • Assicurazioni Generali - 6,33%;
  • RAS Assicurazioni - 1,33%;
  • altri soci (ma chi sono?) - 7,93%;
  • Inps - 5,00%;
  • Inail - 0,67%.
 Leggendo gli articoli riportati sullo statuto troviamo che gli stessi proprietari eleggono un consiglio superiore il quale addirittura indica al consiglio dei ministri chi sia gradito come governatore della banca, ottenendo così proprietà in quote, amministrazione e controllo della banca stessa. Ma la banca d’Italia non risponde delle sue azioni al Parlamento? Da questo decreto del 2006 leggiamo che l’attuale obbligo si limita nel trasmetter al Parlamento una relazione sull’attività svolta. Abbiamo messo sul tavolo solo il primo pezzo del puzzle e già il quadro generale si prospetta preoccupante. Le istituzione che in Italia, come in America e come nella maggior parte dell’economie occidentali son preposte alla stampa e all’emissione di denaro, non sono statali come sarebbe logico fossero, sono istituzioni controllate da privati. Torniamo all’esame del dollaro americano e vediamo cosa sia successo effettivamente nel 1933. L’America vive da più di 3 anni un momento di forte depressione e collasso economico. Per la FED il momento è propizio per solidificare il suo potere acquisendo le banche rivali a prezzi stracciati, intere corporazioni pagandole una piccola frazione del loro valore reale e infine con la scusa di mettere fine alla depressione grazie all’ordine esecutivo del 1 maggio del 1933 la FED rastrella tutto l’oro disponibile nel sistema rapinando di fatto la gente di quel poco di ricchezza rimasta. La pena di non consegna il suo oro alla FED è la reclusione per 10 anni. Ora che la FED è l’unica istituzione a possedere oro la regola sulla stampa delle banconote sono a sua completa discrezione; ecco infatti la dicitura “convertibile in oro” ed apparire “moneta in corso legale”, ossia questa banconota non rappresenta più l’oro che ne ha giustificato il valore questa moneta  E’ UN VALORE
Beppe Grillo 2005 “Una volta la banca stampava dei soldi ma aveva una riserva di oro, e in base all’oro stampava dei soldi. E’ successo questo, perché abbiamo l’economia in dollari? Perché dopo la guerra gli americani attraverso la FED, la loro banca, hanno stampato senza avere copertura in oro 90 miliardi di dollari dell’epoca e hanno infestato l’economia di fogli di carta senza copertura. Poi nel 1971 Nixon è uscito e ha detto - Signori non c’è copertura di oro perché l’oro e la banconota stessa, pertanto o siete indebitati di carta o credete che questa banconota è oro - Tutti avevano il dollaro di carta è hanno accettato che un pezzo di carta fosse oro
Sarà lecito dunque chiedersi, se non più all’oro in base a cosa vengono stampate oggi le banconote. Troviamo la risposta in documento ufficiale della FED, intitolato “Modern Money Mechanics”  ossia Meccanica della moneta moderna. Questa pubblicazione rappresenta nel dettaglio le procedure istituzionali per la creazione della moneta utilizzate dalla FED e dalla rete di banche commerciali che sostiene. A pagina 1 leggiamo LO SCOPO DI QUESTA PUBBLICAZIONE E’ DI DESCRIVERE LE BASI DEL PROCESSO DI CREAZIONE DELLA MONETA IN UN SISTEMA BANCARIO A RISERVA FRAZIONARIA. Poi facendo uso di terminologia bancaria procede nella descrizione di questo processo. Per noi in Italia il meccanismo non è differente ed è materia di studio universitaria dalla descrizione e la sua applicazione nella creazione del denaro sono disponibili in qualsiasi testo in materia, con la sintesi spiegata così:
Il governo decide di aver bisogno di moneta, non potendo creare direttamente le banconote stampa dei pezzi di carta detti Titoli del Debito Pubblico per un valore di 10 miliardi di €. La banca d’Italia per mezzo d’intermediari, che lei sola può autorizzare a partecipare alle aste di vendita, acquista di fatto il debito emesso dallo stato nel seguente modo; stampa anch’essa un mucchio di carte chiamate banconote anche queste di un valore attribuito pari a 10 miliardi di €. Redistribuite nei conti correnti dei partecipanti all’asta le banconote di carta aggiungono ora un valore di 10 miliardi di € alla base monetaria. Per avere conferma che la banca d’Italia sia la sola a gestire i titoli del debito pubblico non ci resta tornare nel sito ufficiale e leggere che per conto del ministero dell’economia e delle finanze la banca d’Italia ha la rsponsabilità della organizzazione e la conduzione di collocamento e di acquisto dei titoli di stato e di servizio finanziario del debito. 
Piccola storia del potere economico e come gli interessi finanziari siano superiore alle democrazie.

venerdì 2 dicembre 2011

LA MANOVRA FINANZIARIA STA ARRIVANDO

ARRIVA,ARRIVA,ARRIVA la manovra economica del governo Monti sta arrivando. Lunedì prossimo ci aspetta una bella sorpresa. Da quello che si legge, questa nuova manovra fiscale, oltre al blocco degli aumenti delle pensioni e al prolungamento dell’età lavorativa per le donne, c’è anche la revisione delle aliquote Irpef e un aumento dell’Ici sulle seconde e terze case.
Oltre al ritorno dell’Ici sulla prima casa, che sarà comunque applicata in maniera, sarà imposta un’Ici elevata per le seconde e terze abitazioni. La nuova manovra prevede anche una rivalutazione delle rendite catastali: oggi i valori dei beni immobiliari sono rivalutati ai fini del prelievo del 5%. La proposta è di elevare questo moltiplicatore al 15% o, a seconda delle esigenze di casa, anche al 20%. Vogliono, e questa è bella, pagare le società appaltatrici delle stato in titoli di stato.
Bene, ce l’abbiamo fatta "ora l'Italia non è più vista come il problema dell'eurozona. Anzi: la Merkel e Sarkozy non considerano Monti neppure un collega, ma lo guardano come a un esperto al quale chiedere consigli. Lo chiamano dottore e si aspettano di apprendere modi e soluzioni per salvarsi" lo dice un giornalista della Repubblica Carmelo Lo Papa. Però ora sono tutti più sereni. E siccome da Berlino a Francoforte, da Strasburgo a Lione fino a Parigi non c'è uno straccio di tecnico in grado di consigliare questi poveracci del direttorio franco-tedesco, la Merkel e Sarkozy si rivolgono con deferenza e riverenza al "dottore", chiedendo con umiltà francescana lumi sulle ricette da adottare per guarire il paziente.  Due sono le cose: se fosse realmente così, allora questo Monti è davvero il grande vecchio della Goldman Sachs Group (è una delle più grandi banche d'affari del mondo, che si occupa principalmente di investimenti bancari e azionari) di cui si vocifera in rete. Se invece così non fosse (come chiunque sano di mente non ha difficoltà ad immaginare), allora stiamo assistendo al più grande spettacolo di fregatura del mondo. Ma davvero dobbiamo tenerceli questi banchieri che stanno al governo. Ma davvero dobbiamo tenerceli questi parlamentari? Perché siamo tutti indebitati? Chi è responsabile di questo debito? E’ tutto normale quello che sta accadendo? O c’è qualcosa che non quadra? Stiamo, purtroppo assistendo alla commedia quotidiana delle borse che crollano, dei politici che si danno la colpa l’un l’altro, di fantomatici speculatori che non si sa chi siano, salvo che sono certamente dei balordi miliardari che ci portano via i soldi dalle nostre tasche. E pure è tutto chiaro come l’acqua chi comanda l’occidente sono le grandi banche. Le grandi banche sono solidali fra di loro e fanno parte di un pool molto ristretto. I creditori apparentemente sono loro, sono loro che dettano agli Stati Sovrani Democratici quello che devono fare. E’ la dittatura del denaro che ha cancellato ogni democrazia. Ma è poi vero che gli dobbiamo qualche cosa? La risposta la sanno tutti quelli che sanno è CHE SIAMO STATI DERUBATI. I grandi conglomerati finanziari dell’occidente sono andati tutti in fallimento nel 2007. Sarebbero crollati tutti se la Federal Reserve  la BCE e i paesi produttori di petrolio non fossero intervenuti di fatto coprendo il loro CRAK. Hanno lasciato fallire la Lehman Brothers per dare un contentino al grande pubblico ignaro, tutti gli altri sono stati salvati con i soldi nostri. Nessuna regola a questi banchieri è stata introdotta per tagliargli le unghie. Una volta salvati dai governi hanno chiesto di essere pagati una seconda volta. Certo i crediti sulla carta li hanno, ma sono i prestiti che hanno elargito sul “niente”. Producono denaro con dei trucchi e lo prestavano facendosi pagare l’interesse dalla gente. Ma ci ricordiamo dell’Argentina che è stata messa sul lastrico dai banchieri. Quando si è scoperto che truffavano hanno convocato i governi e i banchieri centrali e hanno detto «Siamo troppi grossi per fallire, volete farci affondare? Peggio per voi. Niente più campagne elettorali gratis, niente più potere. Vi faremo fronteggiare le folle infuriate e scateneremo i nostri media contro di voi, vi faremo a pezzi. Pubblicheremo dove sono i vostri conti in banca, vi richiederemo i soldi che vi abbiamo dato sotto banco» I governi e le banche centrali hanno ovviamente ceduto. La Grecia, l’Irlanda, il Portogallo sono stati gli esperimenti preliminari. Bisogna salvarli gridano tutti, altrimenti crolla l’Euro, crolla l’Europa. Ma chi li deve salvare? Cioè chi deve pagare il loro falsi debiti e i grandi banchieri? Gli Stati. Ma gli Stati sono già in rosso dopo i salvataggi del 2007-2008. Allora devono pagare le popolazioni, anche l’Italia. Stanno dicendo ai popoli europei che è finito il patto sociale che a retto negli ultimi 60 anni l’Europa occidentale. Via il welfare praticamente di colpo. Poi ci dicono che si deve ricominciare a crescere, cioè a consumare. Ma con quali soldi se tutti i redditi dei lavoratori verranno falciati; e con quali beni visto che dovremmo privatizzare perfino gli uffizi di Firenze, il duomo di Milano e il colosseo di Roma. Le aste delle privatizzazione saranno affollate di banchieri che verranno a comprare i nostri debiti usando denaro virtuale che loro hanno prodotto e che gli abbiamo già pagato una volta. Una RAPINA SCIENTIFICA. E noi che facciamo? I partiti, la sinistra, la destra, il centro non hanno nessuna idea alternativa, avendo accettato da decenni tutti i ricatti possibili ed immaginabili, essendo parte della grande truffa. La mia idea e di mandarli tutti a lavori fozati e organizzarci per impedire che ci espropriano. Bisogna dire che quei debiti sono illegali, fatti da regimi corrotti alle nostre spalle, bisogna cambiare le regole uno stato non è equiparabile ad una banca. Le vite di milioni di persone non sono di proprietà delle banche. Gli stati devono avere accesso al denaro a tasso zero, le banche devono avere riserve pari alla quantità dei prestiti che erogano. Eresia, eresia grideranno gli economisti che in tutti questi anni hanno tenuto il gioco ai ladri. Noi dobbiamo rispondere non pagheremo, il problema è come. La mia risposta è difendere il nostro territorio, come hanno fatto in Val di Susa. Loro hanno capito e si sono organizzati. Facciamo la stessa cosa in tutta Italia. Vedrete che li costringiamo a trattare. 

giovedì 1 dicembre 2011

LA NASCITA DEL DEBITO (imbroglio)

Non serve molto ingegno per capire questo imbroglio. Partiamo dagli Stati Uniti. Ogni singolo dollaro che la banca centrale produce viene prestato applicando un interesse; questo significa che ogni singolo dollaro prodotto consiste in realtà di un dollaro prodotto più una certa percentuale di debito incorporata in esso. E finche una banca centrale ha il monopolio della produzione di moneta di una intera nazione presta ogni dollaro con un immediato quota di debito intrinseco su quello stesso dollaro, dove proverrà il denaro per pagare quel debito? Ancora una volta potrà venire soltanto dalla banca centrale. Ciò significa che la banca centrale deve far crescere continuamente l’offerta di moneta per coprire temporaneamente il debito creato ancora non pagato, come risultato dato che il nuovo denaro viene anch’esso dato in prestito applicando un interesse si crea ancora più debito. Il risultato finale di questo sistema senza dubbio è la SCHIAVITU’. Ma il problema principale è che i vari governi delle varie nazioni sono transitori, il debito rimane ai suoi cittadini. Perché è impossibile per il governo e per la gente uscire da un debito che si auto rigenera. I padri fondatori di questa nazione erano ben erano consapevoli di tutto questo.

«Io credo che le istituzioni bancarie sono più pericolose di eserciti spiegati. Se il popolo americano consentirà alle banche private di controllare l’emissione della moneta, le banche e le corporazioni che cresceranno attorno ad esse, priveranno la gente delle loro proprietà sino a quando i loro figli si sveglieranno senza una casa nel continente che i loro padri hanno conquistato»  Thomas Jefferson, 1743-1826

«L'attività bancaria fu fecondata con l'ingiustizia e nacque nel peccato. I banchieri posseggono il mondo. Se glielo toglierete via lasciando loro il potere di creare denaro, con un colpo di penna creeranno abbastanza depositi per ricomprarselo. Toglieteglielo via in qualunque modo e tutti i grandi patrimoni come il mio scompariranno, ed è necessario che scompaiano affinché questo diventi un mondo migliore in cui vivere. Ma se preferite restare schiavi dei banchieri e pagare voi stessi il costo della vostra stessa schiavitù, lasciate che continuino a creare denaro»
Sir Josiah Stamp Direttore della Banca d'Inghilterra negli anni venti.

Sin dai primi del 900 gli Stati Uniti avevano già sperimentato e rimosso alcuni sistemi bancari centrali che furono teatro di atti di corruzione di avidi interessi bancari. A quell’epoca la famiglie dominanti del settore bancario e degli affari erano i J.D. Rockefeller, J.P. Morgan, Paul Warburg e Baron Rothschild. Essi cercarono di far pressione ancora una volta per una legge che istituisse nuovamente una banca centrale. Tuttavia sapevano che il governo e la gente erano stanchi di quel tipo di istituzione, era pertanto necessario creare un incidente che colpisse l’opinione pubblica. Quindi J.P. Morgan che all’epoca era considerato un illuminato della finanza si servi della sua enorme influenza rendendo pubblici e voci incontrollate sull’insolvenza o sul fallimento di una delle principali banche di New York. Morgan sapeva che questo avrebbe causato un isteria di massa che avrebbe colpito altre banche, come in effetti successe. La gente per timore di perdere i depositi diede inizio a prelievi di massa, di conseguenza le banche furono costrette a richiedere al rimborso dei mutui concessi, costringendo i beneficiari a vendere la proprie proprietà, generando una spirale di bancarotta, sequestri di beni e disordini sociali. Collegando tra loro le cose pochi anni dopo Fredrik  Allen del settimanale Life Magazine scrisse «Gli interessi di Morgan hanno avuto la meglio nel far precipitare il panico nel 1907 guidandolo perspicacemente mentre proprio cresceva»
Ignari della frode dopo il panico nel 1907 si costituì una commissione di inchiesta parlamentare diretta da Nelson Aldrich che aveva stretti legami con i cartelli bancari e più tardi divenne membro della famiglia Rockefeller contraendo matrimonio. La commissione diretta da Aldrich raccomandò la costituzione di una banca centrale affinché i casi di panico come quelli del 1907 non potessero accadere più. Questa era la miccia di cui avevano bisogno i banchieri internazionali per avviare il loro piano. Nel 1910 si tenne un incontro segreto in una proprietà di J.P. Morgan sulle isole Jekill di fronte alle coste della Georgia. Fu in quella occasione che la legge sulla banca centrale chiamata Federal Reserve venne scritta. Questa legge fu scritta da banchieri non da legislatori. Questo incontro era così segreto, così nascosto al governo e alla pubblica opinione che le circa 10 personalità che vi parteciparono si dicessero di usare pseudonimi per rivolgersi l’un a l’altro. Dopo la formulazione della legge questa fu consegnata al loro rappresentante politico il senatore     Nelson Aldrich, Affinché la facesse approvare dal congresso. Nel 1913 con un forte sostegno politico dei banchieri Woodrow Wilson fu eletto presidente. Di fatto aveva già consentito alla approvazione della Federal Reserve in cambio del loro sostegno alla campagna elettorale. Due giorni dopo Natale, quando la maggior parte del congresso era a casa con le proprie famiglie la legge Federal Reserve venne ammessa ai voti ed Wilson promulgò la legge. Anni dopo Woodrow Wilson scrisse il proprio rammarico

«La nostra grande nazione industriale è controllata dal suo sistema creditizio, il nostro sistema di credito è concentrato in mani private. La crescita della nostra nazione quindi, e tutte le nostre attività sono nelle mani di pochi uomini. I quali inevitabilmente, proprio a causa delle limitazioni a cui sono soggetti, cercano di stemperare, ostacolare e distruggere libertà economiche autentiche. Siamo arrivati ad uno dei peggiori governi maggiormente controllati e dominati del mondo civilizzato. Nessun governo della libera opinione, non più il governo degli ideali e del voto di maggioranza, ma il governo dell’opinione e della coercizione, di piccoli gruppi di personaggi dominanti.»

Anche il parlamentare Louis Mc Fadden disse la verità dopo l’approvazione della legge

«Qui è stato fondato un sistema bancario mondiale un super stato controllato da banchieri internazionali che agiscono congiuntamente per rendere schiavo il mondo a proprio piacimento. La Federal Reserve ha usurpato il governo.»

Ora all’opinione pubblica era stato detto che il sistema della Federal Reserve era uno stabilizzatore per l’economia e che la crisi economica e l’inflazione erano cose che appartenevano al passato.
Come la storia ci ha mostrato niente è così lontano dall’essere vero. Il fatto è che i banchieri internazionali possiedono da allora un efficiente strumento per espandere le proprie ambizioni personali. Per esempio tra il 1914 e il 1919 la Federal Reserve ha aumentato l’offerta di moneta di circa il 100% determinando un ampia apertura di credito alle banche minori e private. Dopo di che nel 1920 la Federal Reserve richiamò una grande percentuale dell’offerta di moneta in circolazione con il risultato che le banche minori dovettero richiamare una grossa parte dei prestiti concessi. Così come accadde nel 1907 si verificarono prelievi di massa, bancarotte e crolli finanziari. Oltre 5.400 banche competitive al di fuori del sistema della Federal Reserve crollarono, consolidando il monopolio di un piccolo gruppo di banchieri internazionali. Consapevole di questo crimine il membro del congresso Charles Lindberg si fece avanti dichiarando

«Attraverso la Federal Reserve il panico viene creato scientificamente. Il panico attuale è il primo scientificamente e manovrato esattamente come una soluzione di una equazione di  matematica »

Tuttavia il panico del 1920 era solo un riscaldamento. Dal 1921 al 1929 ha nuovamente fatto crescere l’offerta di moneta, determinando un vasto incremento di prestiti alle famiglie ed alle banche. C’era anche un tipo del tutto nuovo di prestiti chiamato “prestito di margine” nel mercato azionario. Molto semplicemente un prestito del margine consentiva ad un investitore di versare solo il 10% del prezzo delle azioni, mentre l’altro 90% veniva prestato dal broker, in altre parole una persona poteva possedere azioni del valore di 1000 dollari impiegando solo 100 dollari. Tale metodo era molto popolare negli anni ’20 quando tutti sembrava far soldi investendo nel mercato. Tuttavia c’era l’inganno in questa forma di prestito, poteva essere richiamato in qualsiasi momento dovendo pagare il prestito entro 24 ore. Questa clausola era denominata “chiamata del margine”. Il tipico risultato della “chiamata del margine” era la vendita del titolo assieme al debito sottostante. Pochi mesi prima dell’ottobre del 1929 quindi  J.D. Rockefeller ed altre famiglie uscirono silenziosamente dal mercato e il 24 ottobre del’29 finanziatori newyorkesi che avevano concessi prestiti del margine iniziale iniziarono a richiamarli in massa. Questo dette immediato impulso ad una vendita di massa sul mercato obbligando tutti alla copertura dei margini dei prestiti. Quindi iniziarono prelievi di massa per le stesse ragioni determinando il crollo di 16.000 banche, consentendo la cospirazione dei banchieri internazionali di comprare banche a prezzi scontati ma anche di acquisire intere corporazioni per pochi dollari. Fu la più grande rapina della storia americana, ma non finì lì. Anziché incrementare l’offerta di moneta per potersi riprendere da questo crollo economico la Federal Reserve diminuì l’offerta di moneta rafforzando la più grande crisi economica della storia. Furioso una volta ancora il membro del congresso Louis Mc Fadden oppositore di lunga data dei cartelli bancari, avviò le procedure di impeachment ("stato d'accusa") contro il consiglio della Federal Reserve, accusandolo della crollo economico e della crisi affermando

«Sono stati eventi provocati in modo scientifico. I banchieri internazionali cercarono di far emergere una condizione di disperazione affinché potessero impadronirsi di tutti noi »

Non c’è da stupirsi che dopo due precedenti tentativi di omicidio Louis Mc Fadden venne avvelenato in un banchetto prima di avviare le procedure di impeachment.
Ora dopo aver ridotto la società allo squallore i banchieri della Federal Reserve decisero che il sistema aureo doveva essere rimosso. Per fare questo avevano bisogno di acquistare l’oro che rimaneva in circolazione nel sistema. Per questo con la pretesa di aiutare la fine della depressione arrivò nel ’33 la confisca dell’oro. Minacciando l’incarcerazione fino a 10 anni a tutti in America veniva ordinata la consegna dei propri oggetti in oro. Rubando di fatto quel poco di benessere che era rimasto alla gente. Alla fine del ’33 il sistema aureo fu abolito. Se guardate ad una banconota precedente al ’33 si legge “PAGABILE IN ORO”. Se guardate ad una banconota oggi si legge “MONETA A CORSO LEGALE”, che significa che il suo valore è coperto da assolutamente nulla, è carta senza valore. L’unica cosa che da valore alla nostra moneta è quanta c’è né in circolazione.
L’Europa si è avviata nella stessa direzione. IL SISTEMA FINANZIARIO STA CERCANDO DI METTERE IN PIEDI IN EUROPA UNA SOCIETA’ PRETTAMENTE ECONOMICA FONDATA SUL NULLA.
I nostri parlamentari dovrebbero imparare da i loro colleghi inglesi.