Il degrado delle istituzioni italiane ha raggiunto il suo punto minimo della storia della Repubblica. Credo che questo parlamento si è comportato come doveva comportarsi, cioè un parlamento completamente screditato che non rappresenta più la maggioranza dell’Italia. Quindi ha agito come un parlamento di nominati incapaci di valutare. Una maggioranza bulgara, una maggioranza talmente schiacciante da sfiorare il valore della dicitura di "voto unanime". Una maggioranza omologata ai poteri economici delle grandi banche mondiali. Una maggioranza che sostiene un governo che si auto definisce tecnico. Stiamo assistendo al disastro della politica. La prima cosa da dire dovrebbe essere che la legge elettorale che ha eletto questo parlamento e una legge porcata, e dovrebbe essere cambiata il più in fretta possibile. In secondo luogo del programma di questo governo noi sappiamo già molto, sappiamo che questo governo ha l’obbligo di seguire il programma imposto da Trichet e da Draghi. In fondo la lettera della BCE inviata al governo italiano il 5 agosto 2011 (ognuno ne tragga un idea dei contenuti)
Indicazioni definite da tutti “impopolari”, quindi per sua natura anti popolari. Dunque, abbiamo un parlamento screditato che vota un governo che imporrà delle leggi esterne, una specie di direttorio europeo. Non è un bel panorama quello che abbiamo di fronte.
La società in questi anni con la regia dei grandi interessi bancari, non solo non ha prodotto efficienza, non solo non ha prodotto uguaglianza sociale, intelligenza o competenze, ma questa società è in crisi perché produce debito pubblico. Gli stati sono nelle mani di una serie di gruppi finanziari mondiali che hanno costruito un sistema economico che ha ingigantito il debito pubblico mondiale con proporzioni ciclopiche che non sono più pagabili da nessuno.
In l’Italia è arrivato il governo Monti, che come già accennato prima, applicherà le decisioni che vengono dai quei centri del potere che hanno stabilito le regole. Siamo in una situazione diversa da quella del passato, se guardiamo alla miserevole condizione del nostro paese, vediamo che dentro questo governo, ci sta ancora Berlusconi, ci sta ancora la destra che ha creato una parte di questi problemi e ci sta questa sinistra che ha creato altretanto di questi problemi. Poi viene dall’esterno il “salvatore” che ci dice «Dovrete fare queste cose nel paese, dovrete prendere decisioni che costeranno al paese lacrime e sangue, perché è necessario pagare il debito»
La vera ragione di cui discutere è chi ha prodotto questo debito, e soprattutto chi lo deve pagare questo debito. L’attuale capo del governo ancora non ha cominciato a darci una risposta.
La stampa nazionale e tutto il mondo politico giustifica la manovra di Mario Monti in quanto bisogna tamponare l’emergenza.
Se si vuole tamponare l’emergenza bisognebbe affermare che questo gigantesco debito italiano una parte rilevante è dovuto al fatto che i ricchi non hanno mai pagato le tasse negli ultimi 50 anni. Un presidente del consiglio che volesse risanare il paese, con molta chiarezza e trasparenza, dovrebbe cominciare a colpire quelli che non hanno pagato e cioè la classe più benestante dell’Italia. Il secondo aspetto è quello della parte del debito che avviene dalla speculazione internazionale come la risolviamo?
La Svizzera per esempio la banca centrale svizzera ha deciso di ridurre il potere delle 2 grandi banche svizzere, in quanto il loro raggio d’azione è rivolto soltanto ai loro interessi e non quelli della Svizzera, ne ha parlato di recente anche il Finacial Time.
Di fatto la banca UBS è stata messa sotto indagine dalla banca centrale svizzera. La banca centrale svizzera è indipendente da qualsiasi imposizione della finanza internazionale, prendendo esclusivamente decisioni sovrane. Contrariamente, in Italia abbiamo una banca centrale, che non è più ne indipendente, ne pubblica e siamo strettamente dipendenti dalla banca centrale europea che funziona con regole del trattato di Mastricht. Trattato che impone agli stati, per finanziarsi, a fare ricorso al mercato finanziario internazionale. Detto questo, bisogna capire che cosa è questo mercato internazionale se non una grande economia della truffa. Una grande truffa ai danni del popolo europeo. E' necessario, dunque, cambiare queste regole.
Cambiare le regole tramite una democrazia diretta, coinvolgendo persone che armati di buona volontà, sappiano veicolare il cambiamento attraverso la nostra Costituzione. Quindi riappropriandoci della nostra Costituzione, fin qui umiliata, derisa, stracciata e infangata, possiamo realizzare una rivoluzione che abbia come finalità il bene comune.
Quando sentiremo un qualsiasi parlamentare dire queste cose, vuol dire che stiamo sulla linea di partenza per ristabilire la sovranità monetaria del popolo italiano.
E’ da rilevare che dopo questa ubriacatura di consensi del governo Monti, da parte del Parlamento italiano, non credo sia possibile tenere insieme, Berlusconi e Bersani rappresentanti dei due partiti più grandi, in una situazione del genere. Quindi non facciamoci troppe illusioni. Monti si troverà prestissimo a problemi che non potrà domare.
Ritornando alla questione della crisi la domanda è pagare o non pagare il debito pubblico? Monti è il risultato ed il prototipo diretto che il nostro debito improvvisamente, non si sa come mai e non si sa perché, che esisteva già dagli anni 70’, abbia avuto un esplosione così drammaticamente brutale. Vogliamo capire cosa sta succedendo o no? Perché c’è stata un esplosione del debito italiano e poco prima è esploso il debito greco? C’è qualcosa di anomalo in queste ripetute esplosioni del debito.
Tutto questo, se non ce ne siamo resi conto, è accaduto negli ultimi 2 o 3 anni, ed il cittadino sta vivendo una situazione anomala in cui il debito mondiale si è dilatato in misura sproporzionata.
Un enorme debito oltre la possibilità di sostenimento dello stesso debito. Un capitalismo che ha creato una titanica ed inesistente massa di denaro, 16 volte il PIL del mondo, non è più in grado di reggere una situazione del genere. Il debito si sta espandendo in tutta europa, dopo di noi la Grecia, invaderà anche la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda e così via. Il capitalismo ci impone, senza via di uscita, di approvigionare denaro attraverso un mercato finanziario completamente truffatore.
Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali.
Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione,
Mario Draghi, Jean-Claude Trichet
29 settembre 2011