Qualcuno vi ha insegnato questo a scuola? Chi ne ha fatto uso da allora? Io l’ho usato una sola volta nella vita, per fare una gabbia per conigli.
Fatti fondamentali sul come funziona la moneta non vengono insegnati a scuola. Sono cose ben più importanti che sapere come ottenere le migliori condizioni sulla carta di credito e sul mutuo ipotecario. Si tratta di andare a fondo e capire da dove in realtà nasce la moneta.
Per prima cosa: chi crea la moneta?
Tutti sanno che la moneta viene creata dalle banche centrali. Ma in realtà oggi quel tipo di moneta copre soltanto il 2% di tutta l’economia. Da dove salta fuori l’altro 98% della moneta? Martin Wolf, il capo redattore economico del Finacial Times, dice che “L’essenza del sistema monetario contemporaneo è la creazione di denaro dal nulla, mediante i prestiti, spesso sconsiderati, erogati dalle banche private”. Davvero, non si potrebbe dirlo in modo più conciso. In Gran Bretagna il settore che crea moneta è costituito dalle banche inglesi, compreso la banca d’Inghilterra e dalle società di costruzioni. Settore che crea moneta? Tutti sappiamo che se una persona cerca di stamparsi in casa le sue brave banconote da 10 e 20 Euro, la polizia gli piomba in casa alle due del mattino seguente e lo arresta. Quindi come facciamo a dire che le banche e le compagnie di costruzioni, le compagnie di assicurazioni creano moneta?
Quando le banche fanno prestiti, creano depositi bancari aggiuntivi sul conto di chi prende a prestito i soldi. Paul Tucker, comandante in seconda della banca d’Inghilterra, afferma “Le banche fanno prestiti semplicemente incrementando il conto corrente del cliente che li riceve, cioè fanno prestiti creando moneta”
Il ruolo di gran lunga preponderante nel creare moneta è svolto dal settore bancario. Quindi nei fatti abbiamo un sistema monetario quasi del tutto privatizzato, i soldi che stiamo usando vengono creati dalle banche private dal nulla, quando fanno prestiti. Questo è evidente, non è un complotto, è un dato di fatto concreto. La domanda successiva è: Quanta moneta creano? Chi decide quanta moneta andranno a creare?
Questi colossi finanziari stanno continuamente creando moneta, e sono sistematicamente regolati in modo da espandere prestiti creando più moneta possibile. I dirigenti al vertice danno ordine di creare moneta, ma non prendono mai in considerazione l’impatto che avrà sull’economia. Quando osserviamo grandi istituti bancari che vogliono ignorare e non badano all’impatto sull’economia e di come l’economia possa risentirne, è spaventoso. Insomma quanta moneta fino ad ora hanno creato? Alcuni numeri:
60.000.000.000.000 $ denaro circolante nel mondo
23.000.000.000.000 € costo totale della crisi tra svalutazioni e piani di slvataggio
5.600.000.000.000 € costo complessivo dei salvataggi bancari negli USA e i Europa
9.500.000.000.000 $ spesi dalla BCE, Fed Bank of England e Bank of Japan.
Eppure, ecco la storiella sul sistema bancario che ancora si sente nei media e che ancora oggi si studia nei corsi universitari di economia: le banche prendono soldi dai risparmiatori, come tittu quelli che stanno mettendo da parte per la pensione, andando ad investire in attività produttive e ciò favorisce la crescita dell’economia, creando posti di lavoro con il risultato che tutti noi diventiamo più ricchi.
Una banca può fare due tipi di prestiti:
- prestiti produttivi, cioè per attività che faranno crescere la capacità produttiva dell’economia. “Produttivo” non significa che il prestito sarà rimborsato o che è stato una saggia decisione erogarlo. Produttivo significa che davvero aumenterà la quantità di beni e di servizi che la nostra economia può produrre.
- prestiti non produttivi, come la compra vendita di immobili (non esclusivamente per abitarci) ed ogni altra forma di speculazione nei mercati finanziari. Tutto ciò non incrementa affatto la quantità di beni, non costruisce nuove case, anzi rendono più costose le case che già esistono.
Detto questo, la percentuale di prestito bancario che va alle attività produttive è soltanto dell’8% il rimanente 92% sulle attività non produttive, cioè sulla speculazione. E’ evidente che i prestiti improduttivi non aggiungono nulla alla crescita. Perciò quando sentiamo che l’economia è in recessione, che siamo scesi dello 0,1%, o che siamo cresciuti dello 0,1%, il che significhi che qualcuno ha trovato una banconota di 20 €, sotto il cuscino e l’ha spesa. Questo è quello che fanno con la creazione con la moneta che creano, hanno pompano un sacco di soldi nel mercato immobiliare ed altri mercati speculativi, che non centrano nulla con il lavoro ed il benessere delle persone. I prezzi delle case sono schizzati negli ultimi trenta anni con un aumento del 1000% ed oltre. Come mai questa riluttanza di prestare soldi per le attività produttive? Se una banca fa un prestito per un immobile, e se quel prestito va male, non rimane altro che impadronirsi dell’immobile. Mentre se la banca fa un prestito ad una impresa, di solito c’è ben poco da sequestrare. Dunque il rischio del prestito ad una impresa è molto più alto. Ci sono anche gli accordi di Basilea sui capitali che incentivano sistematicamente le banche a fare prestiti sugli immobili, rendendo più costoso prestare all’impresa. Oggi il prestito medio all’impresa si attesta fra i 30 e 100 mila Euro, mentre il mutuo medio per la casa sta fra i 150 e 250 mila Euro. Quindi i costi amministrativi per il credito all’impresa sono più alti: esaminare uno studio di fattibilità, parlare con i tecnici, capire dove vogliono arrivare. Mentre con i mutui ipotecari gran parte del lavoro è automatizzato. Insomma i costi per erogare un mutuo ipotecario sono molto più bassi. Questo è un problema fondamentale, perché l’idea di fondo del capitalismo e che il denaro fluirà verso l’imprese produttive.
Di fatto ora abbiamo un sistema in base al quale le banche non vogliono fare prestiti ai settori produttivi dell’economia, collassando il sistema. Questa è la ragione di tanta disoccupazione, di pochi posti di lavoro.
Quando si permette alla banca di creare moneta attraverso il credito, come fanno ora, tutto il rifornimento di moneta si fa prendendolo a prestito dalle banche e di conseguenza indebitantoci, pagando alla banca interessi su tutti questi prestiti. Così tutti noi cittadini paghiamo interessi di ogni Euro dell’economia. In sostanza stiamo prendendo in affitto la moneta dalla banca, una moneta privatizzata. Dunque se la banca non presta, non ci saranno soldi per l’economia. Se tutti noi ripagassimo il debito pubblico, il rifornimento del denaro si contrarrà, ci sarà sempre meno denaro in economia, sarebbe come succhiare sangue nel sistema. La gente perde il lavoro, l’economia rallenta entrando inevitabilmente in recessione, come succede ora.
Questo sistema e tutti gli incentivi sui mutui ipotecari, portano alle famose bolle finanziarie che non hanno niente a che vedere con gli affari e l’economia reale.
Questo sistema ha a che fare con le banche che pompano queste bolle, andando poi in panico negando prestiti. Tutto questo è una casa costruita sulla sabbia. Le banche aprono le danze, facendo più prestiti all’economia stimolandola, icoraggiando la gente a spendere di più perché hanno un accesso facile al credito. Si sa che la gente è più fiduciosa se il loro reddito, se il loro lavoro va bene, potrebbero avere un aumento di stipendio perché l’economia tira, pensano di potersi permettere un debito maggiore: “Mi faro una casa con un mutuo da 1/2 milione di €, invece che da 250 mila €” Ciò significa che ciascuno si indebita di più e prima o poi qualcuno non sarà in grado di pagare le rate per un debito sempre crescente. Allora cominciano a fallire, le banche vanno in panico, la gente ripaga i suoi debiti fin che può. La circolazione di denaro si contrae, si spende di meno entrando in recessione.
Le banche espandono il rifornimento di denaro, poi vanno in panico, quindi lo riducono ricominciando tutto da capo. Non avremo mai un economia stabile con questo sistema monetario. Per questo ogni 10 anni abbiamo una recessione, milioni di persone espulse dal lavoro, problemi niente a fatto necessari se avessimo un rifornimento stabile di denaro sottratto al controllo delle banche. Constatiamo che quando c’è una recessione, la gente perde il lavoro, vanno in cassa integrazione, le imprese fanno meno profitti, pagano meno tasse e le entrate dello Stato scendono sensibilmente.
Quando scendono si propongono scelte del tipo:
- licenziamo i polizziotti?
- chiudiamo gli ospedali?
- chiudiamo le scuole?
No, non possiamo, quindi dobbiamo prendere in prestito altro denaro, aumentando il debito pubblico. Questo succede con il debito dello Stato, che ora ammonta a circa 35.000 € a persona. La ricaduta per ogni persona, è che la quota d’interesse sul debito pubblico che si deve pagare è di 100 € al mese. Quindi ogni persona sta pagando questa tassa che credeva fosse per la sicurezza, per la sanità, per l’istruzione,invece sta finendo sui mercati finanziari. Se vuoi uscire dal debito, la sola via per riuscirci e di togliere soldi da qualcun altro, il che significa che devi mandare qualcun altro in un debito ancora più profondo. Abbiamo una ridistrubuzione dell’economia produttiva a quella non produttiva, che è il settore finanziario. Infatti tutte le aziende, negozi dell’economia reale prendono a prestito dalle banche. Molte imprese dicono che non riescono ad ottenere prestiti, ma non stanno chiedendo prestiti per espandersi. Siccome non hanno clienti per espandersi, stanno cercando prestiti solo per stare sul mercato e non fallire. Un problema di flussi di cassa, non di crescita dell’economia. Quindi anche quello che sta chiedendo il governo è che le banche prestino di nuovo alle imprese, non servirà a molto: impedirà che qualcuno fallisca, ma non farà crescere l’economia, per il benessere comune bisogna fornire denaro ai consumatori.
Poi c’è una ridistribuzione finanziaria della BCE verso paesi come l’Irlanda, Porftogallo, Spagna, Grecia, Italia tutti hanno bisogno di soldi. Stanno ridistribuendo la ricchezza dalla periferia al centro. Un sistema parassitario. C’è anche una questione prioritaria di democrazia. Tutti i nostri governanti, destra,sinistra, centro hanno contribuito ad innalzare il debito e le banche hanno riversato una montagna di soldi sull’economia. Banche che decidono se quel denaro sarà usato per attività produttive, per far crescere l’economia, o per pompare bolle finanziarie con una conseguente speculazione sui mercati finanziari.
Dunque le banche hanno un potere di spesa superiore a quello governativo. Questo fatto di per se comporta un deficit reale di democrazia che dovrebbe preoccuparci.