martedì 26 giugno 2012

Economia sulla sabbia

                                





Qualcuno vi ha insegnato questo a scuola? Chi ne ha fatto uso da allora? Io l’ho usato una sola volta nella vita, per fare una gabbia per conigli.







E a qualcuno di voi hanno insegnato questo a scuola? Qualcuno ne ha fatto uso? Praticamente tutti.





Fatti fondamentali sul come funziona la moneta non vengono insegnati a scuola. Sono cose ben più importanti che sapere come ottenere le migliori condizioni sulla carta di credito e sul mutuo ipotecario. Si tratta di andare a fondo e capire da dove in realtà nasce la moneta.
Per prima cosa: chi crea la moneta?
Tutti sanno che la moneta viene creata dalle banche centrali. Ma in realtà oggi quel tipo di moneta copre soltanto il 2% di tutta l’economia. Da dove salta fuori l’altro 98% della moneta? Martin Wolf, il capo redattore economico del Finacial Times, dice che “L’essenza del sistema monetario contemporaneo è la creazione di denaro dal nulla, mediante i prestiti, spesso sconsiderati, erogati dalle banche private”. Davvero, non si potrebbe dirlo in modo più conciso. In Gran Bretagna il settore che crea moneta è costituito dalle banche inglesi, compreso la banca d’Inghilterra e dalle società di costruzioni. Settore che crea moneta? Tutti sappiamo che se una persona cerca di stamparsi in casa le sue brave banconote da 10 e 20 Euro, la polizia gli piomba in casa alle due del mattino seguente e lo arresta. Quindi come facciamo a dire che le banche e le compagnie di costruzioni, le compagnie di assicurazioni creano moneta?
Quando le banche fanno prestiti, creano depositi bancari aggiuntivi sul conto di chi prende a prestito i soldi. Paul Tucker, comandante in seconda della banca d’Inghilterra, afferma “Le banche fanno prestiti semplicemente incrementando il conto corrente del cliente che li riceve, cioè fanno prestiti creando moneta”
Il ruolo di gran lunga preponderante nel creare moneta è svolto dal settore bancario. Quindi nei fatti abbiamo un sistema monetario quasi del tutto privatizzato, i soldi che stiamo usando vengono creati dalle banche private dal nulla, quando fanno prestiti. Questo è evidente, non è un complotto, è un dato di fatto concreto. La domanda successiva è: Quanta moneta creano? Chi decide quanta moneta andranno a creare?
Questi colossi finanziari stanno continuamente creando moneta, e sono sistematicamente regolati in modo da espandere prestiti creando più moneta possibile. I dirigenti al vertice danno ordine di creare moneta, ma non prendono mai in considerazione l’impatto che avrà sull’economia. Quando osserviamo grandi istituti bancari che vogliono ignorare e non badano all’impatto sull’economia e di come l’economia possa risentirne, è spaventoso. Insomma quanta moneta fino ad ora hanno creato? Alcuni numeri:

60.000.000.000.000 $ denaro circolante nel mondo
23.000.000.000.000 € costo totale della crisi tra svalutazioni e piani di slvataggio
5.600.000.000.000 € costo complessivo dei salvataggi bancari negli USA e i Europa
9.500.000.000.000 $ spesi dalla BCE, Fed Bank of England e Bank of Japan.

Eppure, ecco la storiella sul sistema bancario che ancora si sente nei media e che ancora oggi si studia nei corsi universitari di economia: le banche prendono soldi dai risparmiatori, come tittu quelli che stanno mettendo da parte per la pensione, andando ad investire in attività produttive e ciò favorisce la crescita dell’economia, creando posti di lavoro con il risultato che tutti noi diventiamo più ricchi.
Una banca può fare due tipi di prestiti:

  1. prestiti produttivi, cioè per attività che faranno crescere la capacità produttiva dell’economia. “Produttivo” non significa che il prestito sarà rimborsato o che è stato una saggia decisione erogarlo. Produttivo significa che davvero aumenterà la quantità di beni e di servizi che la nostra economia può produrre.
  2. prestiti non produttivi, come la compra vendita di immobili (non esclusivamente per abitarci) ed ogni altra forma di speculazione nei mercati finanziari. Tutto ciò non incrementa affatto la quantità di beni, non costruisce nuove case, anzi rendono più costose le case che già esistono.
Detto questo, la percentuale di prestito bancario che va alle attività produttive è soltanto dell’8% il rimanente 92% sulle attività non produttive, cioè sulla speculazione. E’ evidente che i prestiti improduttivi non aggiungono nulla alla crescita. Perciò quando sentiamo che l’economia è in recessione, che siamo scesi dello 0,1%, o che siamo cresciuti dello 0,1%, il che significhi che qualcuno ha trovato una banconota di 20 €, sotto il cuscino e l’ha spesa. Questo è quello che fanno con la creazione con la moneta che creano, hanno pompano un sacco di soldi nel mercato immobiliare ed altri mercati speculativi, che non centrano nulla con il lavoro ed il benessere delle persone. I prezzi delle case sono schizzati negli ultimi trenta anni con un aumento del 1000% ed oltre. Come mai questa riluttanza di prestare soldi per le attività produttive? Se una banca fa un prestito per un immobile, e se quel prestito va male, non rimane altro che impadronirsi dell’immobile. Mentre se la banca fa un prestito ad una impresa, di solito c’è ben poco da sequestrare. Dunque il rischio del prestito ad una impresa è molto più alto. Ci sono anche gli accordi di Basilea sui capitali che incentivano sistematicamente le banche a fare prestiti sugli immobili, rendendo più costoso prestare all’impresa. Oggi il prestito medio all’impresa si attesta fra i 30 e 100 mila Euro, mentre il mutuo medio per la casa sta fra i 150 e 250 mila Euro. Quindi i costi amministrativi per il credito all’impresa sono più alti: esaminare uno studio di fattibilità, parlare con i tecnici, capire dove vogliono arrivare. Mentre con i mutui ipotecari gran parte del lavoro è automatizzato. Insomma i costi per erogare un mutuo ipotecario sono molto più bassi. Questo è un problema fondamentale, perché l’idea di fondo del capitalismo e che il denaro fluirà verso l’imprese produttive.
Di fatto ora abbiamo un sistema in base al quale le banche non vogliono fare prestiti ai settori produttivi dell’economia, collassando il sistema. Questa è la ragione di tanta disoccupazione, di pochi posti di lavoro.
Quando si permette alla banca di creare moneta attraverso il credito, come fanno ora, tutto il rifornimento di moneta si fa prendendolo a prestito dalle banche e di conseguenza indebitantoci, pagando alla banca interessi su tutti questi prestiti. Così tutti noi cittadini paghiamo interessi di ogni Euro dell’economia. In sostanza stiamo prendendo in affitto la moneta dalla banca, una moneta privatizzata. Dunque se la banca non presta, non ci saranno soldi per l’economia. Se tutti noi ripagassimo il debito pubblico, il rifornimento del denaro si contrarrà, ci sarà sempre meno denaro in economia, sarebbe come succhiare sangue nel sistema. La gente perde il lavoro, l’economia rallenta entrando inevitabilmente in recessione, come succede ora.
Questo sistema e tutti gli incentivi sui mutui ipotecari, portano alle famose bolle finanziarie che non hanno niente a che vedere con gli affari e l’economia reale.


Questo sistema ha a che fare con le banche che pompano queste bolle, andando poi in panico negando prestiti. Tutto questo è una casa costruita sulla sabbia. Le banche aprono le danze, facendo più prestiti all’economia stimolandola, icoraggiando la gente a spendere di più perché hanno un accesso facile al credito. Si sa che la gente è più fiduciosa se il loro reddito, se il loro lavoro va bene, potrebbero avere un aumento di stipendio perché l’economia tira, pensano di potersi permettere un debito maggiore: “Mi faro una casa con un mutuo da 1/2 milione di €, invece che da 250 mila €” Ciò significa che ciascuno si indebita di più e prima o poi qualcuno non sarà in grado di pagare le rate per un debito sempre crescente. Allora cominciano a fallire, le banche vanno in panico, la gente ripaga i suoi debiti fin che può. La circolazione di denaro si contrae, si spende di meno entrando in recessione.
Le banche espandono il rifornimento di denaro, poi vanno in panico, quindi lo riducono ricominciando tutto da capo. Non avremo mai un economia stabile con questo sistema monetario. Per questo ogni 10 anni abbiamo una recessione, milioni di persone espulse dal lavoro, problemi niente a fatto necessari se avessimo un rifornimento stabile di denaro sottratto al controllo delle banche. Constatiamo che quando c’è una recessione, la gente perde il lavoro, vanno in cassa integrazione, le imprese fanno meno profitti, pagano meno tasse e le entrate dello Stato scendono sensibilmente.
Quando scendono si propongono scelte del tipo:

  1. licenziamo i polizziotti?
  2. chiudiamo gli ospedali?
  3. chiudiamo le scuole?

No, non possiamo, quindi dobbiamo prendere in prestito altro denaro, aumentando il debito pubblico. Questo succede con il debito dello Stato, che ora ammonta a circa 35.000 € a persona. La ricaduta per ogni persona, è che la quota d’interesse sul debito pubblico che si deve pagare è di 100 € al mese. Quindi ogni persona sta pagando questa tassa che credeva fosse per la sicurezza, per la sanità, per l’istruzione,invece sta finendo sui mercati finanziari. Se vuoi uscire dal debito, la sola via per riuscirci e di togliere soldi da qualcun altro, il che significa che devi mandare qualcun altro in un debito ancora più profondo. Abbiamo una ridistrubuzione dell’economia produttiva a quella non produttiva, che è il settore finanziario. Infatti tutte le aziende, negozi dell’economia reale prendono a prestito dalle banche. Molte imprese dicono che non riescono ad ottenere prestiti, ma non stanno chiedendo prestiti per espandersi. Siccome non hanno clienti per espandersi, stanno cercando prestiti solo per stare sul mercato e non fallire. Un problema di flussi di cassa, non di crescita dell’economia. Quindi anche quello che sta chiedendo il governo è che le banche prestino di nuovo alle imprese, non servirà a molto: impedirà che qualcuno fallisca, ma non farà crescere l’economia, per il benessere comune bisogna fornire denaro ai consumatori.
Poi c’è una ridistribuzione finanziaria della BCE verso paesi come l’Irlanda, Porftogallo, Spagna, Grecia, Italia tutti hanno bisogno di soldi. Stanno ridistribuendo la ricchezza dalla periferia al centro. Un sistema parassitario. C’è anche una questione prioritaria di democrazia. Tutti i nostri governanti, destra,sinistra, centro hanno contribuito ad innalzare il debito e le banche hanno riversato una montagna di soldi sull’economia. Banche che decidono se quel denaro sarà usato per attività produttive, per far crescere l’economia, o per pompare bolle finanziarie con  una conseguente speculazione sui mercati finanziari.
Dunque le banche hanno un potere di spesa superiore a quello governativo. Questo fatto di per se comporta un deficit reale di democrazia che dovrebbe preoccuparci.



mercoledì 13 giugno 2012

Giù la maschera



Monti a l’Infedele prima di essere nominato Presidente del Consiglio.
“Oggi, secondo me, stiamo assistendo e non è un paradosso, al grande successo dell’Euro. Qual’è la manifestazione del grande successo dell’Euro? La Grecia. Perché? Perché l’Euro è stato creato, si per avere una moneta unica, ma soprattutto per convincere la Germania, che ha fatto il grande sacrificio di rinunciare al Marco per avere una moneta con l’unione europea, che attraverso l’Euro e attraverso i vincoli che nascevano con l’Euro. La cultura della stabilità, il presidente Ciampi richiamava sempre alla cultura della stabilità tedesca, si sarebbe diffusa un pò per volta a tutti. Quale caso di scuola si è mai potuto immaginare di un caso limite di una Grecia che da, è costretta a dare abbastanza peso alla cultura della stabilità, che sta trasformando se stessa”

Monti appena insediato a palazzo Chigi.
“E qui, naturalmente io ho una distorsione che riguarda l’Europa ed è una distorsione positiva che riguarda l’Europa. Anche l’Europa, non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di gravi crisi per fare passi avanti.” Cosa intende Monti per passi in avanti? “I passi in avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali ad un livello comunitario.” Quindi la sovranità dell’Italia dovremmo cederla ad un organismo privato della BCE? Come pensa di chiedere al popolo italiano di cedere la sua sovranità? “E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini ad una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle, diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile e conclamato.” Quindi le crisi servono a cedere all’Europa i diritti e la sovranità dei cittadini? “Abbiamo bisogno delle crisi come il G20, come altri organi internazionali per fare passi avanti, ma quando una crisi sparisce e.......rimane un sedimento, perché si sono messi in opera istituzione, leggi ecc. per cui non è pienamente reversibile.” Con questo sedimento che rimane delle crisi, come farete a gestire i cittadini delle varie nazioni? “Basta vedere, anche per quando riguarda il comportamento dei poteri pubblici sono meccanismi simili a quelli che stamattina sono stati così sapientemete spiegati. E..... mi dicono che e....sono pronti praticamente dei sistemi softwar che permettono e....che permettono e....insomma l’uomo politico e....legge il suo discorso sul video elettronico ed istantaneamente viene condotto l’istant plling. Le frasi successive, le pagine successive del discorso possono automaticamente adattate a seconda della reazione della audience stesso. Questo che cos’è? Il colmo della democrazia, cioè un referendum istantaneo o è il colmo della leadership o della followerschip? Non lo so.”  Monti non lo sa, ma mi sembra tanto una fregatura. Come si possono evitare le rivoluzioni negli stati che hanno ceduto la propria sovranità? “E.....la....certamente occorrono delle autorità rispettate e si facciano rispettare, che siano indipendenti e abbiano risorse e mezzi adeguati. Oggi abbiamo in Europa troppi governi che si dicono liberali e che come prima cosa hanno cercato di attenuare la portata, la capacità di azione, le risorse e la dipendenza delle autorità che si sposano necessariamente al mercato, in una economia anche e solo liberale”
Gli stati che si sono opposti hanno hanno già cambiato i governi (Grecia, Italia, Spagna)


Monti a piazza pulita dopo 6 mesi da Presidente del Consiglio.
“Un punto che mi ha colpito dalle persone  intervistate ha detto un futuro che non esiste. Questa è la situazione in cui si trova la Grecia. Non esiste....E’ molto difficile vedere il futuro degli individui e, parliamoci chiaro la Grecia in questo momento è sotto la conduzione del FONDO MONETARIO, della BANCA CENTRALE EUROPEA e della COMMISIONE EUROPEA, ha perso la sua sovranità. Noi tutti vogliamo condividere, in Europa, la nostra sovranità con quella degli altri perché così la gestiamo meglio, in una economia integrale, ma perdere la propria sovranità perché altri sostanzialmente ti dicono: Hai bisogno di soldi, eccoli, però decido io e non decidi tu. Deve essere un umiliazione pazzesca” Perché l’Italia che cosa ha fatto fino ad ora? Non ci stiamo avviando nella stessa direzione?
Perchè la Merkel dovrebbe accollarsi i nostri debiti, come fate a convincerla all’emissione degli Eurobond? “Cara Cancelliera, voi siete un paese disciplinato, avete questo grande pregio, e..... noi siamo come gli altri paesi d’Europa chi più chi meno, noi in questo momento siamo nel chi più. Abbiamo capito che è nel nostro stesso interesse e dei nostri figli e delle future generazioni diventare disciplinati anche noi, e lo stiamo facendo. Ma se succede una esplosione finanziaria, come per esempio la crisi greca, per quanti sforzi l’Italia, la Spagna, la stessa Francia facciano e mi permetta di dirgli è che l’Italia per molto aspetti, oggi, è più avanti, certamente della Spagna, ma anche della Francia, quanto a ristrutturazione della propria economia e disavanzo di bilancio, saranno sforzi vani se nasce una sfiducia nell’Euro. Perché se la gente e....ha sfiducia nell’Euro, evidentemente avrà particolarmente sfiducia dei titoli di quei paesi che sono espressi in Euro, come lo sono tutti i paesi dell’Eurozona, ma in più i paesi lo stato ha un grosso carico di debito accumulato nei decenni passati. Per cui se, uno di questi paesi salta, sotto la pressione del contagio, è un problema per tutti. Quindi per evitare che questo accada è anche interesse della Germania: bisogna spiegare, prendo occasione per farlo, che la Germania è un grande benificiario dell’integrazione europea, come lo siamo tutti, ma anche e forse particolarmente loro, perché hanno un grande mercato europeo a disposizione. Nel quale adesso, da quando c’è l’Euro, i singoli paesi non possono più svalutare, la Germania per fortuna non voglio neanche citare questi scenari, però la.....se per esempio l’Italia dovesse un giorno uscire dall’Euro e quindi riacquistare la propria moneta autonoma, la libertà, per quanto riguarda il tasso di cambio, e....quindi la nuova lira si svalutasse rispetto all’Euro e quindi al Marco, che sta dentro e sotto l’Euro, sarebbe un grosso problema per le esportazioni tedesche, naturalmente sarebbe un grosso problema anche per l’Italia, così grosso che negli anni 80’ e primi anni 90’, abbiamo qualche volta giocato alle svalutazioni competitive, poi abbiamo saggiamente deciso di metterci nell’abbraccio comune dell’Euro”. Saggiamente.
La notizia ha circolato nella stampa nazionale per pochissimi giorni nei riguardi del conflitto d’interessi del nostro Presidente del Consiglio, Mario Monti. Stiamo sul bordo del precipizio, stiamo veramente sull’orlo della voragine così profonda che si chiama crisi monetaria, crisi economica, Mes, FMI, Euro, Europa oltre che al potere sovranazionale dei banchieri. Questi truffatori dei banchieri che vogliono a tutti i costi condizionare la nostra economia e le nostre vite. Questi banchieri che guadagnano dal signoraggio, che muovono miliardi di dollari in tutto il pianeta, influenzando e muovendo la speculazione sui mercati. Questi banchieri che condizionano i governi quando non riescono ad inserirli sul loro libro paga. Questi banchieri che siedono alle riunioni del Bilderberg, partecipano agli incontri promossi dalla Commisione Trilaterale.

Queste commissione a cui siede e partecipa a pieno titolo il professore Mario Monti. Lo stesso soggetto che nei giorni scorsi è stato sollevato dal qual si voglia sospetto dall’antitrust. Infatti il signor Pitruzzella, presidente dell’antitrust che semestralmente rilascia una relazione sui conflitti d’interesse che possono interessare i membri del governo, nell’ultima relazione ha proposito di presunte o accertate di eventuali conflitti d’interesse si rileva che: non sussistono confllitti d’interesse in capo al Presidente del Consiglio Mario Monti in quanto, sia la commissione Trilaterale che il Club del Bilderberg, non essendo iscritte come società e non avendo, quindi, rilievo imprenditoriale non possono determinare per chi è iscritto o frequenta le loro riunioni, conflitto d’interesse.
Quindi il Presidente del Consiglio, Mario Monti, può esercitare leggittimamente tutti i suoi compiti istituzionali. Parola di Pitruzzella. Andate in pace.
Inutile ricordare cosa sono e qual’é la natura di queste associazioni, è noto a tutti che queste organizzazioni che operano nell’occulto, vista la loro fondazione del 1973 della Trilaterale e 1945 del Bilderberg, sono da sempre sospettatte di ordire nell’ombra, complotti per dominare la finanza mondiale. Evidentemente per il signor Pitruzzella, queste due congregazioni sono meno potenti e pericolose della Bianchi e Verdi falegnameria S.R.L. di Vigevano, oppure della  Investiment S.R.L. di Canicattii.
Credo e ritengo sia opportuno che qualcuno spieghi a questo burocrate che il mondo e il conflitto d’interessi sono ben altra cosa, rispetto alla sua idea personale.

giovedì 7 giugno 2012

Prigionieri di un incubo




Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’euro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.
Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perché le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’Eurosistema. 
Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On. Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn: 

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)
Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro
In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?
Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta: 
IT - E-000302/2012 - Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione (12.3.2012)

L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.
Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:
La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione. 
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.
Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman. 
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.
L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.
La proprietà della moneta appartiene ai cittadini che la valorizzano con il proprio lavoro. La Banca Centrale Europea commette quindi un furto quando ci concede un prestito con la nostra moneta e si fa pagare persino gli interessi.
Ma il gioco delle tre carte è arrivato al capolinea, perché sono tante le persone che si sono rese conto di essere state truffate.
Che si tratti di una truffa e che abbiano l’intenzione di continuare a prenderci per i fondelli lo dimostra il fatto che il governo tecnocratico prima ci ha fatto pagare tasse a non finire e poi, considerato che un numero crescente di Paesi ha detto basta, ha fatto sapere che avrebbe investito considerevoli somme di denaro nella crescita, tacendo però sul fatto che, per procurarsele, sarà costretto a fare un altro debito con la BCE.
Ma pagare interessi crescenti su un debito che non esiste è un comportamento stupido che non può durare all’infinito. Pertanto, se non si riuscirà a capire che dobbiamo tornare alla sovranità monetaria non usciremo più da questo incubo. Questo è il problema fondamentale da risolvere al più presto, tutto il resto è noia.
Fino a quando non sarà presa questa decisione aumenteranno i suicidi e le persone che cercano il cibo nella spazzatura, le proteste si faranno sempre più violente e il nostro Paese diventerà ogni giorno più ingovernabile.