sabato 28 gennaio 2012

La crisi del credito - la truffa (parte 2)


Non essendoci più famiglie a cui prestare i soldi, subentra un idea. Quando le famiglie non riescono a pagare il mutuo, la banca pignora la loro casa. In questo modo le banche hanno concesso moltissimi mutui, anche a persone non affidabili, le così dette non di prima scelta (sub-prime). Senza chiedere a loro garanzie e documenti che attesttassero il loro livello di rendimento. E’ ovvio che questi prestiti sono ad alto rischio. Il Broker mette in relazione le famiglie al soggetto che concede loro il mutuo, guadagnando la sua commissione. La famiglia acquista l’immobile. La finanza vende il mutuo alla banca che emette il CDO e le vende agli investitori. Questo procedimento mette d’accordo tutti. All’apparenza facendo guadagnare chiunque. Nessuno dei soggetti era preoccupato, perché appena si vendeva il mutuo a qualcun altro, si trasferiva il problema realizzando milioni di dollari. Tutto questo genera una vera bomba finanziaria. Le famiglie, ovviamente non riescono a pagare le rate dei loro mututi e le loro case vengono pignorate dalle banche, cercando di rivenderle. La situazione comincia ad essere insostenibile perché moltissime famigle iniziano ad avere insolvenze. A questo punto sul mercato ci furono tantissime immobili da rivendere, generando più offerta che domanda con successivo deprezzamento degli immobili stessi. A questo punto chi ancora pagava con regolarità il muto si poneva una domanda, perché pago un mutuo di 300.000 dollari, quando la loro casa veniva valutata 90.000 dollari? Si decise che non aveva più senso di continuare a pagare, anche se ne avevano la possibilità. Quindi abbandonarono le loro case. I prezzi degli immobili continuarono a scendere vertigginosamente collassando il paese. Ora le banche posedevano dei vassoi piene di immobili, i quali non verranno vendute agli investitori non essendoci nessuna convenienza. Le banche cercano di vendere le loro obligazioni, ma non ci sono acquirenti. Si sono prestati milioni, a volte miliardi di dollari per acquistare delle obligazioni che nessuno pagherà. La situazione peggiora paurosamente di giorno in giorno. Gli investitori hanno in mano troppi CDO che nessuno vuole e che sono diventati come delle bombe. Cercano di rivendere i mutui ma, le banche non li acquistano. I Brokers perdono il lavoro, tutto il mercato finanziario è congelato. Tutti finiscono in banca rotta. Gli investimenti delle famiglie hanno perso il loro valore. Possiamo dunque comprendere come il mercato finanziario lasciato operare senza regole chiare, possa costituire un grosso rischio per l’intera economia e dunque dei cittadini.

Dunque venendo al nocciolo del problema la crisi economica non è altro che una truffa finanziaria. Perché con la parola crisi, appunto, in genere diamo una valutazione legata a dei meccanismi di non funzionamento dell’economia e anche dei sistemi politici. In questo modo la crisi, viene presentata come un qualcosa che è accaduto dentro il sistema finanziario, dipendente da processi automatici non voluti dall’economia. Un qualcosa che è svuggito di mano. In realtà le intenzione della grande finanza e mettere mano al portafoglio dei cittadini e quindi è in atto un vero imbroglio legalizzato. Il risultato della crisi, non è una crisi ma, il risultato di politiche programmate per realizzare l’esproprio di risparmi di milioni di persone sia nei paesi europei ma, anche a livello mondiale. Quindi più che di crisi parliamo di TRUFFA. Una truffa non realizzata in modo illegale, ma una truffa organizzata dai sistemi finanziari accompagnate da misure legislative tutte funzionali per l’esproprio. Quindi è una politica di grande SUCCESSO. E’ come dire che l’industrializzazione della FIAT e del nord Italia, fatta nelle forme, che abbiamo anche criticato, fosse il risultato di un errore. La FIAT è il risultato di un successo di una politica di industrializzazione. Anche i danni ecologici non sono stati un errore, non sono sfuggiti di mano, sono stati il risultato, il successo di una certa forma di industrializzazione. Quindi se vogliamo la pace di considerare il mercato capitalistico nell’economia per realizzare un interesse, di conseguenza, non crisi finanziaria ma, anzi il successo della finanza e della globalizzazione nell’espropriare milioni di cittadini che avevano risparmi accumulati. Siccome oggi, sul piano dei salari ridotti ai limiti c’è molto poco da espropriare, quindi la dove esistono spazi per continuare l’arricchimento con l’espropriazione capitalistico, si continua a derubare “legalmente”.
La crisi finanziaria è questo, è il successo delle politiche neo-liberiste della globalizzazione.
Quando ne usciremo da questa crisi, da questa truffa finanziaria quando ne usciremo? Ne usciremo soltanto da chi è fuori dai meccanismi di potere, di esproprio e di guadagno illegale, decidessero che quei sistemi bancari e sistemi finanziari vanno aboliti. Sostituiti non da, chissà quali disegni idealistici ma, per esempio dando fiducia al sistema di banche popolari, al sistema di banca edile ossia riportando la finanza controllabile dai cittadini e dallo stesso Stato. Soprattutto finanza legata allo sviluppo dei sistemi produttivi, delle economie locali, regionali e nazionale. E’ evidente che la poltica è strettamente connessa con questa TRUFFA finanziaria. Per questo è necessario ristabilire il controllo dello Stato sulla finanza, oppure il controllo della banca centrale di uno Stato sul sistema finanziario. Oggi purtroppo lo Stato e la banca centrale, sono esattamente l’espressione dell’interesse ingannevole.
Sistemi che hanno fatto leggi e regolamenti per legalizzare la truffa ai danni dei cittadini. Teniamo conto che quello che è avvenuto dovrebbe sotto inchiesta la banca nazionale, il comitato del controllo del credito. In Italia esistono tutti questi meccanismi di controllo. Erano distratti? No, non erano distratti, ne eramo ben consapevoli, perché le carte erano nelle loro mani; non hanno mai esercitato mai quel potere perché le loro intenzioni erano altre. L’epropriazione dei cittadini per riportarlo dentro il flusso nell’economia della globalizzazione, nei campi tecnici, nei campi dell’industria militare dove necessitano grandi quantità di denaro. Siccome i cittadini non sono predisposti a versare un centesimo per avventure di quel tipo, allora gli si tolgono. Gli si tolgono in maniera legale non in maniera truffaldina, gli si tolgono aiutati dai poteri politici e dai poteri finanziari.
Le risposte del governo italiano, concordandolo con le direttive dell’Europa, cerca di mantenere il rafforzamento per quelle che sono considerate le istituzioni di garanzia, che paradossalmente non sono garanti. Lo Stato Italiano dovrebbe scavalcare la banca d’Italia che come si sa è una società privata in cui ci sono le grandi banche nazionali responsabili di queste truffe. Ora dovremmo dire che non ci possiamo più fidare dell’autocontrollo del sistema finanziario e di riportarlo sotto un controllo pubblico, con le banche avendo le funzione di mediatori e non di camando.

mercoledì 25 gennaio 2012

La crisi del credito (parte1)

Cosa è la crisi del credito?
E’ un fiasco finanziario di portata mondiale, che coinvolge il seguente termine che probabilmente avete già sentito:
MUTUI SUB-PRIME
CDO
FCM
CDS
Diciamo anche che la crisi è una mega truffa, nella quale i debitori sono i cittadini dell’intero pianeta. L’articolo si concentra esclusivamente sui titoli finanziari degli immobili, ma qualunque operazione finanziaria di titoli di altra natura è pressoché identica, cioè che questa economia è solo virtuale. E’ come il gioco di MONOPOLI, si tirano i dati e il più fortunato vince, solo che investitori, finanzieri, banchieri i dati (ovviamente truccati) se li tirano da soli senza che nessuno li controlla.
I mutui sub-prime, sono mutui concessi ed erogati a clientela non prime, cioè a clientela che difficilmente è in grado di far fronte all’impegno preso.
I CDO, sono obligazioni garantite da crediti, titoli a reddito fisso derivanti dall’aggregazione di più attività soggette a rischio di credito.
FCM, è il mercato del credito che resta sostanzialmente congelato dalla resistenza delle banche a prestarsi denaro a vicenda.
CDS, sono swaps, ossia uno strumento derivato che consiste dallo scambio di flussi di casa tra due controparti che ha la funzione di trasferire l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti.
Chi viene colpito dalla crisi?
Come può succedere?
I soggetti coinvolti nella crisi sono: proprietari immobiliari e investitori in generale.
I proprietari accedono ai mutui e di conseguenza gli immobili; gli investitori che rappresentano il denaro e di conseguenza le istituzioni come; compagnie di assicurazioni, fondi pensione, fondi statali e fondi comuni di investimento.
L’interazione fra questi soggetti fra brokers e banche prendono forma a wall street. Per capire come questi soggetti interragiscono e per capire il perché della crisi facciamo un passo indietro.
Anni fa gli investitori seduti sui loro risparmi concludevano buoni investimenti, quindi investivano nella banca centrale degli Stati Uniti d’America, in modo da ottenere altro denaro. Compravano i buoni del tesoro considerati investimenti sicuri. Dopo l’11 settembre la Federal Reserve decise di abbassare il tasso di interesse all’1% per mantenere l’economia più forte e più stabile.
L’1% era considerata una percentuale di interesse molto bassa dagli investitori che ovviamente non erano d’accordo. Dall’altro lato l’abbassamento del tasso significò che le banche di wall street potevano chiedere prestiti alla banca degli Stati Uniti, con un interesse sempre dell’1%. La conseguenza fu un enorme quantità di credito erogato a basso costo. Per cui le banche prestavano denaro con molta facilità. Tutto questo portò ad un problema con la leva finanziaria. “LEVA” vuol dire chiedere denaro per amplificare il risultato di un affare. Non è altro che l’indice del rapporto d’indebitamento utilizzato in ambito finanziario per misurare le proporzioni fra il capitale proprio e quello di terzi e le risorse utilizzate per finznziare gli impegni. Funziona così:
in una normale transazione con 10.000 dollari si può comprare una scatola per 10.000 dollari se poi la si vende ad un altro a 11.000 dollari. Si ottengono 1.000 dollari di profitto. Poniamo che questa persona con 10.000 dollari vada in banca a chiedere un prestito ulteriore di 990.000 dollari, la banca darà a questo soggetto unprestito di 1.000.000 di dollari. Con questo denaro il soggetto in questione acquista 100 scatole, poi rivende le 100 scatole ad 1.100.000 dollari. Il soggetto salda il suo debito di 990.000 dollari più 10.000 dollari di ineresse. Il soggetto ottiene dunque ben 90.000 dollari di profitto con l’effetto “leva”. Esempio di un buon guadagno per il venditore. Ma, è anche un esempio in cui le banche fanno i soldi. Di conseguenza wall street cresce moltissimo. Le banche continuano ad emettere prestiti obligazzionari, mettendo in rapporto le famiglie agli investitori utilizzando i mutui. Il processo è molto semplice, nella sua fraudolenza:
una famiglia decide di comprare una casa rivolgendosi ad una finanziaria per ottenere un mutuo. La finanziaria si rivolge ad un terzo soggetto che presta il denaro concedendo il mutuo. La finanziaria si guadagna la sua commissione e la famiglia acquista l’immobile. La famiglia è molto contenta anche perché il valore della casa aumenta moltissimo.Un giorno il soggetto che ha concesso il mutuo riceve una telefonata da un investitore che vuole comprare il mutuo stesso. Il mutuo viene così venduto. L’investitore prende in prestito a sua volta molti dollari, comprando centinaia di mutui mettendoli metaforicamente in una bella scatola. A questo punto l’investitore riceverà il pagamento delle rate dei mutui dalle sue centinaia di debitori.
Pensiamo di suddividere la scatola in tre vassoi:
  1. le sicure
  2. le garantite
  3. le rischose

Impacchettiamo i vassoi chiamandolo CDO.
I CDO non sono altro che obligazioni strutturate.Per essere più chiaro sono dei pacchetti con obligazioni emessi dala banca con all’interno diversi debiti, cercando investitori per coprirli. A questo punto nasce un piccolo problema. I CDO contengono all’interno qualsiasi tipologia di debito, anche i sub-prime. Accade dunque, che una banca che vuole dei finanziamenti, emette i CDO, cercando credito promettendo di ripagare il tutto con i relativi interessi. In caso di mancato rimborso la banca ci rimetterà i soldi investiti nel mutuato e i soldi da restituire all’investitore. Il risultato è un rallentamento del mercato finanziario e una svalutazione di questi titoli ed al portafoglio delle banche.
I CDO funzionano come in una sequenza a cascata riprendendo contemporaneamente i tre vassoi di prima:
  1. le sicure
  2. le garantite
  3. le rischose

Il denaro arriva nel primo vassoio riempiendo il vassoio completamente. Successivamente riempie anche il secondo vassoio e quello che rimane sul terzo vassoio.
Tali soldi arrivano dalle famiglie che pagano i loro mutui. Ovviamente se alcune di queste famiglie non riescono a pagare, cadranno meno soldi e l’ultimo vassoio sarà vuoto. Per compensare l’alto rischio del terzo vassoio riceverà un più alto livello di rendimento pari al 10%, mentre il primo vassoio riceverà il 4% ed il terzo vassoio il 7%.
Al fine di mantenere il primo vassoio con rendimenti più sicuri le banche le assicurano con degli Credit default SWAP.
Lo swap nella finanza appartiene alla categoria degli strumenti derivati e consiste nello scambio di flussi di immobili tra due controparti. Il CDS, come abbiamo visto, è uno swap che ha la funzione di trasferire tra le parti l’esposizione creditizia a credito fisso. Le agenzie di valutazioni considerano le valutazioni del primo vassoio tripla A (AAA). Il vassoio più sicuro che si possa trovare sul mercato degli investimenti. Il secondo vassoio gli attribuiscono una trpla B (BBB) considerandolo di buon livello, non preoccupandosi dei rischi di investimento dell’ultimo vassoio. Le banche possono così vendere la fetta più sicura agli investitori che non vogliono rischi, vendendo il secondo vassoio ad altri investitori. L’ultimo vassoio è costituito da fondi speculativi. In questo modo la banca guadagna moltissimo denaro. Gli investitori contentissimi perchè a loro volta guadagnano molto di più dell’1% dei buoni del tesoro, richiedendo ancora più CDO. La banca chiama la finanza, la quale a sua volta chiama il broker, in modo da trovare altri mutui.

sabato 14 gennaio 2012

Chi sono i nostri creditori



Quali saranno le conseguenze della decisione di Standard&Poor's sul nostro Paese? Dovrebbero essere le banche a pagare il conto più salato. Sia perché, come scrive Repubblica, sono zeppe di titoli pubblici nei loro portafogli che potrebbero deprezzarsi da lunedì in poi, ma anche perché la liquidità che raccolgono sui mercati ha costi direttamente proporzionali al livello dei tassi sovrani italiani. Gl analisti finanziari si aspettano conseguenze sullo spread e hanno messo in conto un rischio anche per gli investitori: altri due tagli e usciremo dai fondi comuni di investimento. Non è ancora, scrive ancora Repubblica, una situazione drammatica ma sicuramente poco rassicurante perché gli investitori istituzionali del largo mercato non investono in titoli, pubblici o privati, posizionati dalle agenzie sotto l'investiment grade che lasciano agli speculatori o a pcochi tecnici. Non solo. Il declassamento comporterà anche un declassamento delle amministrazioni locali e delle aziende strettamente connesse con il Paese. Per Comuni, Regioni e Province, per esempio, sarà più difficile tornare sui mercati del debito e più costoso onorare le scandenze. La crisi è diventata molto grave e per lo più manovrata all’inizio dai grandi gruppi di finanza, i quali ora gli sfugge il controllo della crisi stessa. Mettiamoci anche che i cittadini sono molto ingannati. Condivido pienamente la tesi del giornalista Giuetto Chiesa che afferma di non credere ad una sola parola che è stata detta fini ad ora sulla crescita. Scalfari in un editoriale della Repubblica dichiara che il governo Monti a due cartucce da sparare. La prima è il rigore, la seconda è la crescita. La crescita a mio avviso non ci sarà, in quanto si contrappone alla crescita. Il governo ci stà dicendo che gli italiani dovranno sopportare una bella dose di sacrifici molto robusta, dopo di che ci sarà la crescita. L’inganno è proprio questo, perché non ci sarà nessuna crescita. I dati che vengono pubblicati ufficialmente dicono che l’Europa non crescerà, non crescerà almeno per una decina di anni. La Germania è data al 0,8%
di crescita, e tale dato significa semplicemente stagnazione, altro che crescita. Inoltre se il governo presenta agli italiani un programma che comprime il loro tenore di vita, riduzione dei salari, riduzione delle pensioni, riduzione della spesa sociale con notevole aumento dell’inflazione, si avrà inevitabilmente, una situazione di recessione. A questo punto scatta una domanda: come fai tu (Monti) a proporre agli italiani un programma di risanamento che prevede la recessione e gli dici successiva crescita? Non va bene. C’è qualche cosa che non funziona. C’è qualcuno che qui trucca le carte e bara.
L’Italia è in questa situazione per un dato molto preciso.E’ vero che la gran parte del debito pubblico è della speculazione finanziaria con tutti i suoi meccanismi perversi, ma è anche vero che una parte del debito italiano è frutto della cattiva gestione da parte della classe dirigente politica. Il bilancio dello Stato Italiano, infatti dichiara che che su 1.900 miliardi di €  7/800 miliardi sono destinati a risarcire la speculazione dei mercati finanziari internazionali.
Allora se nel trattato di Maastricht si impone una regola che gli stati europei per auto finanziarsi devono fare ricorso obbligatoriamente al mercato finanziario internazionale, e se il mercato finanziario è truccato vuol dire che ogni nazione è con il cappio alla gola. A questo punto ci si chiede di pagare, ma se qualcuno a truccato le cifre, ma per quale ragione noi dobbiamo pagare questo debito che non ci appartiene? Quando sappiamo che l’agenzia di rating più importante dell’occidente Standard&Poor's, è nelle mani delle grandi banche d’investimento americane.
Perché ci dobbiamo fidare del loro giudizio? che a secondo del loro stato umorale e finanza illegale, fanno scendere, salire le borse del mondo intero.
A questo punto chiederei al nostro Presidente della Repubblica, l’artefice del governo Monti,  
VOGLIAMO SAPERE CHI SONO I NOSTRI CREDITORI
Quindi possiamo decidere che cosa è giusto e che cosa non è giusto. Perchè una parte del nostro debito è illegale e vanno messi in discussione.
Spediamo una bella lettera al Presidente della Repubblica chiedendogli chi sono i nostri creditori con indirizzo, nome e cognome tramite il link  https://servizi.quirinale.it/webmail/
Conla seguente missiva:
Al Presidente della Repubblica                                                                       Luogo,data
On. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
ROMA   

Illustre Presidente,
vorrei sottoporre alla sua attenzione quanto segue:
alla luce del nostro debito pubblico che è di 1.900 miliardi di Euro, per negligenza, clientelismo perpetrato negli anni, incopetenza della nostra classe politica, vorrei sapere per lo meno nome, cognome ed indirizzo del mio creditore a cui ripagare la mia quota parte del debito che ho contratto con loro.
Confidando fin d’ora che mi risponderà tramite un elenco di nominativi a cui corrispondere  il loro credito, con il relativo importo,
La ringrazio anticipatamente


Facciamo vedere che siamo presenti, è una piccola cosa. Ma se mettiamo insieme tante piccole cose......


giovedì 5 gennaio 2012

Debito pubblico (imbroglio) 4 parte

Sin ora abbiamo discusso del fatto che il denaro viene creato dal debito attraverso prestiti, questi prestiti si basano sulle riserve bancarie e queste dipendono dai depositi e attraverso il sistema della riserva frazionaria ciascun deposito può creare per 9 volte il suo originale valore determinando una perdita del potere di acquisto della moneta esistente con conseguente aumento dei prezzi. Dato che tutta questa moneta viene creata attraverso il debito che circola in modo casuale attraverso il commercio, gli individui vengono scollegati dal loro debito iniziale e si crea uno stato di squilibrio in cui la gente è costretta a competere per lavorare al fine di ottenere abbastanza denaro dalla base monetaria per coprire il costo della vita. A differenza di quando può sembrare c’è ancora un elemento mancante in questa equazione, ed è questo elemento che rivela la vera natura fraudolenta del sistema stesso l’applicazione di un INTERESSE.
Quando il governo prende in prestito denaro o una persona prende prestiti da una banca, il prestito va restituito da un “interesse”. In altre parole tutti gli euro in circolazione sono destinati a ritornare alla banca che li ha prestati assieme all’interesse. Le banche creano denaro e lo prestano ma in nessun modo creano denaro chiesto per pagare gli interessi. Visto su un quadro globale, la banche hanno creato dal nulla un certo capitale, capitale che altro non è la totalità del denaro in circolazione. Lo hanno dato in prestito, per poi attendere che quel capitale fosse restituito maggiorato da interessi. Ma allora dovè il denaro che serve a coprire tutti gli interessi sul capitale? Da nessuna parte, non esiste.
Le implicazioni di tutto ciò sono sconvolgenti. L’ammontare del denaro che deve essere restituito alle banche eccederà sempre sulla quantità di denaro in circolazione. Questo è il motivo per cui l’inflazione è una costante in economia, in quanto c’è sempre bisogno di nuovo denaro per consentire la copertura del deficit inserito nel sistema, causato dal bisogno scaturito dall’interesse. Questo significa che matematicamente le insolvenze e i fallimenti, fanno parte del sistema e ci saranno sempre le menti povere della società che rimarranno con il cerino acceso in mano. Qualcuno per forza di cose deve rimanere a bocca asciutta. Con il risultato che le proprietà degli individui si trasferiscono alle banche, in quanto se tu non sei in grado di pagare il mutuo, si prenderanno la tua casa. Questo fa ancora più andare in collera, se ci si rende conto che non solo tali insolvenze sono inevitabili a causa della pratica della “riserva frazionaria”, ma anche perché il totale di denaro che la banca ci chiede, non è neanche stato stampato. Possibile che i nostri parlamentari non siano stati in grado, e di far luce di questo problema. Nel 1994 il professore Giacinto Auriti, docente di diritto, deniunciò la BANCA D’ITALIA e suoi governatori, come Carlo Azeglio Ciampi e in seguito Antonio Fazio, successore di Ciampi. Denunciò la pratica del signoraggio bancario alla corte, che non potendo negare la veriticità dei fatti, ha potuto constatare che di reato non si trattasse semplicemente in quanto consuetudine. Quindi si può fare perché si è sempre fatto così; come a dire se commetti uno stupro commetti un reato, mentre se gli stupri sono 100, eserciti una consuetudine. Un esempio di alta GIURISPRUDENZA.
Beppe Grillo 2005 “Il prof. Giacinto Auriti cosa diceva, andava dalla banca centrale e dice Ogni volta che la banca centrale emette e stampa dei soldi, non avendo una copertura, stampa della carta. Inoltre dichiara un principio di giurisprudenza straordinario Di chi sono i soldi. Se un pezzo di carta, senza nessuna copertura in oro, c’è scritto 500 €, ma di valore intrinseco non ne ha, se non il prezzo della stampa e il prezzo della carta. Dunque chi da un valore di 500 €? Siamo noi che accettiamo i 500 €. La gente, le persone che lo prendono, determinano il valore dei soldi. Allora se i soldi sono i nostri, perché la banca c’e li presta? Nessun monetarista ti da una risposta, perché non c’è risposta in quanto c’è un vuoto di giurisprudenza. E’ l’incantesimo del monetarismo. Una volta era la banca centrale che stampava moneta, oggi stampa moneta anche una banca normalissima quanto ti da una carta di credito o un libretto degli assegni. Nelle banche oggi non c’è più niente.
Ma tutto questo che scopo avrebbe? Si deduce che non sono i soldi ad interessare i signori di questo imbroglio planetario. Questi signori probabilmente non hanno il problema di arricchirsi, dal momento che controllano il denaro sin dalla fabbricazione. Un debito per sua natura va saldato. Dunque, che interesse avrebbero i signori delle banche a ricevere indietro una montagna di carta senza valore. Se non possiamo pagarlo, questo debito, cosa ci chiederanno in cambio. Dare delle risposte sarebbe ipotezzare, ma limitiamoci ai fatti. C’è una considerazione logica che accompagna i fatti. Il signoraggio bancario, praticato dalla stragrande maggioranza delle banche del mondo, è in realtà un sistema moderno di SCHIAVITU’.
Pensiamoci, cosa fanno le persone quando sono indebitate, presentano una domanda di lavoro per poter saldare il loro debito. Ma se il denaro può essere creato solo attraverso prestiti, come può essere la società essere libera del debito? NO PUO’.
E’ la paura di perdere il proprio patrimonio, come oggi leggiamo purtroppo nei vari giornali di persone che si suicidano, che accompagna la lotta per tenere il passo che l’inflazioen e il debito ci impongono essendo cardini del sistema. Tutto questo abbinato con l’inevitabile carenza dell’offerta di moneta per causa di interessi che non potranno mai essere ripagati. Questo sitema ci rende schiavi legati al salario, tutti in linea come se corressimo su un solco per formiche, con milioni di altri individui, di fatto potenziando un impero di cui ne beneficia soltanto un elite situata in cima alla piramide.
Quindi a fine giornata, per chi stiamo lavorando veramente? PER LE BANCHE.
Il denaro viene creato dalle banche, e lì deve RITORNARE. Loro sono i veri padroni del mondo, insieme alle multinazionali che le sostengono e ai GOVERNI che lo permettono.
Nella vecchia schiavitù, era obbligatorio che le persone avessero una casa e del cibo, mentre tale sistema, obbliga a sfamarsi ed aiutarsi da sole. Una truffa, la più ingegnosa, per la manipolazione sociale, che sia stata creata.
In ultima analisi, il signoraggio, è una guerra invisibile contro il popolo di tutte le nazioni. Conoscendo tale imbroglio, è solo il primo passo.
SOLTANTO LA CONOSCENZA E ATTENTE VALUTAZIONI DI QUELLO CHE CI CIRCONDA PUO’ ESSERE LA SCINTILLA DI UN RISVEGLIO POPOLARE. NON CI DISTRAIAMO DA ALTRE INFORMAZIONI CHE POTREBBERO OSTACOLARCI ALLA VERA NATURA DELLE CRISI ECONOMICHE CHE CICLICAMENTE RITORNANO, PIU’ O MENO AGGRESSIVE.
FINCHE’ LA MONETA NON RITORNA ALLO STATO, CIOE’ AL POPOLO, RESTEREMO SEMPRE IN MANO A QUESTI SIGNORI DELLE BANCHE.
DA QUANDO L’ARGENTINA, SI E’ SGANCIATA DAL DOLLARO E DALL’ECONOMIA AMERICANA, E DA QUANDO LA MONETA E’ RITORNATA AL POPOLO, IN 10 ANNI E’ DIVENTATA LA TERZA ECONOMIA DEL SUD AMERICA.
GUARDATE IL GIAPPONE, CHE HA UN DEBITO PUBBLICO DI 4.000 MILIARDI DI EURO, MA IL LORO DEBITO E’ SOLTANTO INTERNO, NON DEVONO DARE NIENTE A NESSUNO, ESSENDO LA MONETA DELLO STATO.

STORIA DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
PARTE 1

PARTE 2