Non essendoci più famiglie a cui prestare i soldi, subentra un idea. Quando le famiglie non riescono a pagare il mutuo, la banca pignora la loro casa. In questo modo le banche hanno concesso moltissimi mutui, anche a persone non affidabili, le così dette non di prima scelta (sub-prime). Senza chiedere a loro garanzie e documenti che attesttassero il loro livello di rendimento. E’ ovvio che questi prestiti sono ad alto rischio. Il Broker mette in relazione le famiglie al soggetto che concede loro il mutuo, guadagnando la sua commissione. La famiglia acquista l’immobile. La finanza vende il mutuo alla banca che emette il CDO e le vende agli investitori. Questo procedimento mette d’accordo tutti. All’apparenza facendo guadagnare chiunque. Nessuno dei soggetti era preoccupato, perché appena si vendeva il mutuo a qualcun altro, si trasferiva il problema realizzando milioni di dollari. Tutto questo genera una vera bomba finanziaria. Le famiglie, ovviamente non riescono a pagare le rate dei loro mututi e le loro case vengono pignorate dalle banche, cercando di rivenderle. La situazione comincia ad essere insostenibile perché moltissime famigle iniziano ad avere insolvenze. A questo punto sul mercato ci furono tantissime immobili da rivendere, generando più offerta che domanda con successivo deprezzamento degli immobili stessi. A questo punto chi ancora pagava con regolarità il muto si poneva una domanda, perché pago un mutuo di 300.000 dollari, quando la loro casa veniva valutata 90.000 dollari? Si decise che non aveva più senso di continuare a pagare, anche se ne avevano la possibilità. Quindi abbandonarono le loro case. I prezzi degli immobili continuarono a scendere vertigginosamente collassando il paese. Ora le banche posedevano dei vassoi piene di immobili, i quali non verranno vendute agli investitori non essendoci nessuna convenienza. Le banche cercano di vendere le loro obligazioni, ma non ci sono acquirenti. Si sono prestati milioni, a volte miliardi di dollari per acquistare delle obligazioni che nessuno pagherà. La situazione peggiora paurosamente di giorno in giorno. Gli investitori hanno in mano troppi CDO che nessuno vuole e che sono diventati come delle bombe. Cercano di rivendere i mutui ma, le banche non li acquistano. I Brokers perdono il lavoro, tutto il mercato finanziario è congelato. Tutti finiscono in banca rotta. Gli investimenti delle famiglie hanno perso il loro valore. Possiamo dunque comprendere come il mercato finanziario lasciato operare senza regole chiare, possa costituire un grosso rischio per l’intera economia e dunque dei cittadini.
Dunque venendo al nocciolo del problema la crisi economica non è altro che una truffa finanziaria. Perché con la parola crisi, appunto, in genere diamo una valutazione legata a dei meccanismi di non funzionamento dell’economia e anche dei sistemi politici. In questo modo la crisi, viene presentata come un qualcosa che è accaduto dentro il sistema finanziario, dipendente da processi automatici non voluti dall’economia. Un qualcosa che è svuggito di mano. In realtà le intenzione della grande finanza e mettere mano al portafoglio dei cittadini e quindi è in atto un vero imbroglio legalizzato. Il risultato della crisi, non è una crisi ma, il risultato di politiche programmate per realizzare l’esproprio di risparmi di milioni di persone sia nei paesi europei ma, anche a livello mondiale. Quindi più che di crisi parliamo di TRUFFA. Una truffa non realizzata in modo illegale, ma una truffa organizzata dai sistemi finanziari accompagnate da misure legislative tutte funzionali per l’esproprio. Quindi è una politica di grande SUCCESSO. E’ come dire che l’industrializzazione della FIAT e del nord Italia, fatta nelle forme, che abbiamo anche criticato, fosse il risultato di un errore. La FIAT è il risultato di un successo di una politica di industrializzazione. Anche i danni ecologici non sono stati un errore, non sono sfuggiti di mano, sono stati il risultato, il successo di una certa forma di industrializzazione. Quindi se vogliamo la pace di considerare il mercato capitalistico nell’economia per realizzare un interesse, di conseguenza, non crisi finanziaria ma, anzi il successo della finanza e della globalizzazione nell’espropriare milioni di cittadini che avevano risparmi accumulati. Siccome oggi, sul piano dei salari ridotti ai limiti c’è molto poco da espropriare, quindi la dove esistono spazi per continuare l’arricchimento con l’espropriazione capitalistico, si continua a derubare “legalmente”.
La crisi finanziaria è questo, è il successo delle politiche neo-liberiste della globalizzazione.
Quando ne usciremo da questa crisi, da questa truffa finanziaria quando ne usciremo? Ne usciremo soltanto da chi è fuori dai meccanismi di potere, di esproprio e di guadagno illegale, decidessero che quei sistemi bancari e sistemi finanziari vanno aboliti. Sostituiti non da, chissà quali disegni idealistici ma, per esempio dando fiducia al sistema di banche popolari, al sistema di banca edile ossia riportando la finanza controllabile dai cittadini e dallo stesso Stato. Soprattutto finanza legata allo sviluppo dei sistemi produttivi, delle economie locali, regionali e nazionale. E’ evidente che la poltica è strettamente connessa con questa TRUFFA finanziaria. Per questo è necessario ristabilire il controllo dello Stato sulla finanza, oppure il controllo della banca centrale di uno Stato sul sistema finanziario. Oggi purtroppo lo Stato e la banca centrale, sono esattamente l’espressione dell’interesse ingannevole.
Sistemi che hanno fatto leggi e regolamenti per legalizzare la truffa ai danni dei cittadini. Teniamo conto che quello che è avvenuto dovrebbe sotto inchiesta la banca nazionale, il comitato del controllo del credito. In Italia esistono tutti questi meccanismi di controllo. Erano distratti? No, non erano distratti, ne eramo ben consapevoli, perché le carte erano nelle loro mani; non hanno mai esercitato mai quel potere perché le loro intenzioni erano altre. L’epropriazione dei cittadini per riportarlo dentro il flusso nell’economia della globalizzazione, nei campi tecnici, nei campi dell’industria militare dove necessitano grandi quantità di denaro. Siccome i cittadini non sono predisposti a versare un centesimo per avventure di quel tipo, allora gli si tolgono. Gli si tolgono in maniera legale non in maniera truffaldina, gli si tolgono aiutati dai poteri politici e dai poteri finanziari.
Le risposte del governo italiano, concordandolo con le direttive dell’Europa, cerca di mantenere il rafforzamento per quelle che sono considerate le istituzioni di garanzia, che paradossalmente non sono garanti. Lo Stato Italiano dovrebbe scavalcare la banca d’Italia che come si sa è una società privata in cui ci sono le grandi banche nazionali responsabili di queste truffe. Ora dovremmo dire che non ci possiamo più fidare dell’autocontrollo del sistema finanziario e di riportarlo sotto un controllo pubblico, con le banche avendo le funzione di mediatori e non di camando.