S'i' fosse foco, ardere'i' l mondo;
s'i' fosse vento lo tempestarei;
s'i' fosse acqua i' l'annegherei;
s'i'fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i' fosse vento lo tempestarei;
s'i' fosse acqua i' l'annegherei;
s'i'fosse Dio, mandereil' en profondo;
Queste parole del sonetto di Cecco Angiolieri interpretano bene il mio stato d'animo, parole ovviamente provocatorie per dire che, se io fossi la forza degli elementi che hanno generato il mondo: FUOCO - ACQUA- VENTO - DIO, vorrei poter, in men che non si dica, ridare dignità a questa nostra Terra che è l'Italia. Tutti, chi più chi meno, stiamo distruggendo questo bel territorio che il mondo intero ci invidia. La natura tutta, dal mare ai monti, dai boschi ai laghi, dalle città piene di cultura e d'arte ai paesini pieni di sane tradizioni che ora, come una corona del re, tempestata di brillanti e pietre preziose , viene gettata in discarica fra le tante immondizie perché l'ignoranza non fa comprendere il valore e la bellezza.
Antonella Mas:i Il cielo è azzurro, le montagne sono verdi....
peccato che c'è qualcosa che disturba il nostro sguardo
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Il nostro territorio ed i nostri beni artistici sono ad alto rischio per disinteresse e disaffezione, in alcuni casi, ahimè sono già irrecuperabili. Io come cittadina sensibile a queste tematiche, ho cercato nel mio piccolo, di essere attenta osservatrice del territorio denunciando e rendendo partecipe altre persone a ciò che spesso è sotto gli occhi di tutti come una grossa struttura in cemento armato costruita tra i boschi in una località in Abruzzo, denominata : la Piccola Svizzera".
Un vero e proprio eco-mostro che "troneggia" da più di 40 anni in una zona incontaminata a testimonianza dello scempio che, amministratori insensibili e privi di scrupoli, hanno permesso tra i Comuni di Tagliacozzo e Cappadocia, in provincia de L'Aquila.
Fortunatamente l'abominevole struttura è stata requisita dallo Stato poiché i costruttori, legati alla malavita organizzata, sono stati assicurati alla giustizia.Spesso però queste "oscenità" rimangono sul territorio poiché nessun "evento" corre in soccorso!!
Nel nostro caso si sono fermati i lavori gioco-forza prima che venisse completata " l'opera"destinata a mega albergo, una vera e propria colata di cemento tra i boschi di castagni e faggi.
In molti dal 2008 siamo impegnati a denunciare ed a chiederne la demolizione. Negli anni tutta l'area circostante è stata adibita, ad opera di ignoti, a discarica a cielo aperto anche con materiale nocivo. Abbiamo informato, con lettere accorate, le istituzioni locali, la Regione Abruzzo ed il FAI. Abbiamo partecipato per due edizioni alla raccolta firme con le cartoline dei "Luoghi del Cuore" ( 2008 e 2012). Una folta corrispondenza, telefonate, invio di foto e documentazione varia, un articolo pubblicato sulla rivista del FAI : Il Giornale dell'Arte, con il titolo "Eco.Mostro della Marsica" e articoli sui quotidiani locali.Tutto rimane fermo, la Regione Abruzzo, nonostante le tante promesse, non ha mai prodotto nulla a sostegno della causa; quello che però ci amareggia è che il FAI, che doveva dar voce al nostro accorato appello e sollecitare chi di dovere, ci ha invece abbandonati con un comportamento per nulla dissimile dai burocrati delle amministrazioni statali. L'unica risposta che ci è stata data è quella di ritentare l'esperienza della segnalazione nel prossimo censimento del FAI.
Incredibile!!
Fiorenzo F.: ...e pensare che questo mostro e ' meno pericoloso
di tanti mostri umani , giusto ad abbatterlo,
ma sempre gli umani sono stati
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Pur nella consapevolezza che molte purtroppo sono le segnalazioni dei cittadini per bene che non vogliono assistere impotenti a tanto degrado, non posso accettare i comportamenti deludenti di collaboratori del FAI che dovrebbero incoraggiare e mai deludere!
Ho sempre creduto che l'impegno e la volontà determinano la riuscita, purtroppo devo registrare che non è sempre così. Il FAI ci invita a fare "il nodo al fazzoletto" per ricordarci di salvare quell'Italia fatta di arte e di paesaggi che sta pian piano morendo, proponendoci come attori principali poiché solo con la nostra presa di coscienza possiamo arrivare a questa "rivoluzione". Vorrei ancora prestare fede a tutto questo e credere ancora che tutto è ancora possibile pur rimanendo amareggiata, forse questa piccola realtà abruzzese non è di grande interesse, non fa notizia, non raccoglie mondanità. In tutto questo ho messo il massimo, anzi più del massimo per riuscire nell'intento perché sono fra quelle persone che ancora hanno voglia di credere in un mondo migliore per tutelare i nostri beni artistici ed i nostri paesaggi e perché ho la consapevolezza che tutto quello che ci è stato "donato" non è un bene imperituro e inesauribile.
A tal proposito, nel nostro intento c'è la realizzazione di un progetto che abbiamo presentato a corredo di tutto il nostro lavoro, un'area attrezzata inserita in un percorso naturalistico per scolaresche e visitatori allo scopo di presentare, con apposita cartellonistica importanti illustrazioni su quello che l'uomo, in modo scellerato,aveva realizzato e quello che altri hanno creato per salvaguardare questo piccolo pezzo di territorio che appartiene a tutti noi.
Vorrei ancora credere per non demordere e far ritornare quell'angolo di terra che grida AIUTO al suo legittimo e unico aspetto: la Bellezza che solo la Natura ci regala per essere migliori.
Saluti, con stima Serenella Fabiani da Roma
( la lettera è stata inviata anche alla dott.ssa Ilaria Borletti Buitoni in qualità di sottosegretario dei BB Culturali), nell'augurarle buon lavoro la ringrazio per l'attenzione.
L’art. 9 , “ il più originale della nostra Costituzione”.
Per la prima volta nella storia, la tutela del patrimonio artistico e del paesaggio entravano fra i principi fondamentali di uno Stato.
La Corte Costituzionale, in ineccepibili sentenze, ha letto l’ art. 9 in sintonia con l’art. 32, che tutela la salute “come fondamentale diritto dell’ individuo e interesse della collettività”. Paesaggio e ambiente formano dunque un’unità inscindibile.
Dobbiamo … partire da una definizione operativa di paesaggio, passando dal paesaggio “estetico” ( da guardare) al paesaggio “etico” ( da vivere). Il nesso primario fra paesaggio e ambiente, “valore costituzionale primario e assoluto” secondo la Consulta, implica il forte legame fra tutela del paesaggio e tutela della salute, fisica e mentale.