mercoledì 27 agosto 2014

Sangue monetario

"Come il sangue distribuisce ossigeno in tutto il corpo, così la moneta distribuisce potere d’acquisto al mercato. Questo principio elementare non è stato compreso dalle asinerie dei monetaristi perché mentre l'oggetto prelevato e trasportato dal globulo rosso è conosciuto esattamente come “ossigeno”, mancava fino ad oggi la definizione dell’ossigeno monetario: il valore indotto che è il potere d’acquisto, cioè la previsione di poter acquistare conferita al portatore della moneta come valore convenzionale". 
Il concetto del sistema monetario internazionale è completamente ignorato dal dibattito pubblico e politico, come se fosse un argomento puramente economico, mentre ha un importanza rilevante sulle attività giornaliere di ogni individuo che ne possa determinare una dignità oppure una sudditanza che sconfina nell’asfisia.
Perché si ha una riscoperta del prof. Giacinto Auriti, perché oggi viviamo quello che lui aveva previsto: tempi di decadenza e una società alla disperazione. Viviamo nel DEBITO, un futuro legato alla possibilità di superare questa crisi infinita e soprattutto di porre un problema e cioè lo strumento che sta portando devastazione e sconquasso sociale: la moneta. 

Sia la moneta che il debito sono una creazione dell’uomo, essendo una creazione dell’uomo non possono provocare danno all’uomo, almeno che non sono nelle mani di gruppi di potere che svolgono interessi di strumentalizzazioni dell’uomo e della società. Considerazioni che il prof. Auriti li affrontò con un approccio giuridico ponendosi il problema che cos’è la moneta. La moneta è un bene reale come il computer, un telefono, un automobile un bene che necessariamente va definito sia come natura giuridica che di mera proprietà. La moneta dunque è un bene reale convenzionale che a prescindere dal simbolo e del valore monetario si immette - tenendo presente la differenza tra simbolo e valore monetario - un bene che è attribuibile ad una determinata persona a natura convenzionale uno strumento tipico del diritto. In particolare la moneta può essere definita come valore della misura e misura del valore, perché come il metro determina la misura di una lunghezza, così la moneta determina il valore di un bene. 

La moneta quindi, proprio perché è una creazione umana deve essere intesa a favore della collettività, quindi la domanda è: di chi è la proprietà della moneta? Questo è già un primo strappo alla cultura classica e con lo studio della moneta rispetto alle scuole economiche storiche che sostanzialmente vedono nella moneta uno studio dei flussi monetari, ma non si pongono il problema di chi è la moneta. La moneta secondo il professore Auriti è di chi gli da il valore, cioè la collettività e come amava definire il professore con una sua metafora, con la sindrome da isola deserta. Si immagini il governatore della banca centrale che stampa moneta sull’isola deserta, quella moneta non ha alcun valore, non perché non è formalmente perfetta o perché il simbolo non esiste, ma manca il contenuto umano, manca la collettività che l’accetta utilizzandola come strumento di pagamento come misura del valore e come valore della misura, in definitiva manca il soggetto più importante: l’essere umano. 

Se così è la moneta è di proprietà della collettività; ecco che nasce la prima contrapposizione: moneta debito, moneta proprietà. La moneta attuale è moneta debito in quanto è emessa dalla BC in un solo modo, prestandola. Chi presta chiaramente è il proprietario di quello che presta e ha il diritto di riprendere le somme che mutua. Come fa la BC a prestare denaro se la proprietà della moneta è dei cittadini per il principio prima descritto? E’ solo una patologia del sistema e dell’emissione monetaria compresa la patologia del cosiddetto signoraggio primario, il signoraggio bancario, il signoraggio di emissione della moneta. BC che stampa moneta al semplice costo topografico si appropria di un valore immenso, da semplici titolari del simbolo monetario diventa proprietaria del valore della banconota. Nessuno mette in discussione il simbolo monetario, ma dal momento in cui viene accettata quella moneta per il valore indotto diventa un diritto sociale universale, che diventa proprietà di tutti i cittadini. Cittadini, che come gli è consentito il diritto di pesca, di viabilità che consente loro i limiti indispensabili per la sopravvivenza, riempiendo il contenuto patrimoniale, quello che ogni uomo ha il diritto di avere per andare avanti nella sua esistenza.

Quindi la BC oggi, stampando una banconota di 100 € si appropria di 99,80 €, a fronte di un costo della banconota stessa di 0.20 centesimi. Tale differenza dovrebbe andare a beneficio dei cittadini, partecipi di una collettività nazionale in quanto veri proprietari del diritto di proprietà della moneta. Una prerogativa che non avviene. Non solo non avviene, ma nel momento in cui lo Stato ha necessità di svolgere le sue funzioni primarie che cosa accade? Accade che si deve indebitare, quindi non solo c’è l’esproprio all’atto dell’emissione, ma un indebitamento dello Stato e quindi dei cittadini. Indebitamento necessario perché lo Stato ha bisogno, per raggiungere i suoi scopi istituzionali, di moneta e deve accedere ad un prestito emettendo dei buoni del tesoro a favore della BC. Questa condizione ha portato quello che oggi è la società della disperazione in quanto il debito pubblico ci attanaglia, si dice addirittura che un bambino nasce con 38.000 € di debito. Una distorsione della società, un bambino per il solo fatto che nasce è una ricchezza immensa, vuol dire che il mondo ancora funziona, e non può nascere certamente con una situazione così gravosa. Conseguenza che le nascite nel mondo occidentale sono ridotte quasi al lumicino. 
Il bambino nasce con 38.000 € di debito? No e poi no, il bambino nasce con 38.000 € di credito, la moneta è di proprietà dei cittadini e quando nasce una persona occorre mettere a disposizione 38.000 € per farlo vivere, come la costruzione di un automobile bisogna emettere nuova moneta, cioè i beni reali e le persone determinano la quantità della moneta. La proprietà della moneta è un diritto inviolabile della persona e deve essere attribuita dallo Stato ai singoli cittadini, si potrebbe dire un reddito di cittadinanza. Non la distribuzione senza significato, ma l’attribuzione originaria del diritto di proprietà della moneta. Una rivoluzione fatta senza sangue, anche se del sangue purtroppo è stato versato, e ci sarà sempre con questo sistema fraudolento, persone che si sono suicidate perché non sono riuscite a pagare i debiti bancari, non sono riuscite a pagare le cartelle esattoriali usuraie di uno Stato che si presta ad essere cameriere, uno strumento esecutivo dei banchieri.

Il debito pubblico non esiste. Tutto ciò che ci dicono e che sostanzialmente dilania la società per la crisi finanziaria, ossia l’abbattimento tra PIL e debito pubblico, è una idiozia immonda che ha disgraziatamente rincitrullito le nostri menti da iniezioni allucinogene. Il debito pubblico è una creazione surrettizia ed abusiva, volta a strumentalizzare la collettività creandole una sorta di sottomissione perenne alla forza abietta del sistema bancario. 

Come uscire da questo labirinto? Se si riflette che la moneta è di proprietà dei cittadini ed un Europa che ci impone di accettare passivamente una moneta alle determinazioni della BC come mai non hanno lo stesso obbligo legale a PRESTARE denaro? Se un cittadino deve accedere ad un rapporto con l’ENEL, il gestore dell’energia elettrica, che amministra in regime di monopolio, la società non può dire, proprio perché non vi è una concorrenza, non ti faccio il contratto di energia elettrica in quanto è obbligato secondo l’art.2597 del codice civile, a contrarre a chiunque gli chieda una contratto. La stessa cosa vale per le assicurazioni che sono obbligate con chiunque ad avere un rapporto assicurativo, nella stessa misura l’esercizio di tale rapporto dovrebbe avvenire con le banche, avendo, però, la peculiarietà esclusiva della moneta e della possibilità di prestare denaro, preferiscono investire denaro con strumenti finanziari, cioè in acquisto di BOT con una resa superiore rispetto all’economia reale. Il professore Auriti affermava che il denaro deve rimanere in circolo nella collettività, è come il sangue in un organismo che se tolto diventa anemico e poi muore. Il sangue deve scorrere nelle vene, nelle arterie per avere il diritto dell’esistenza. Questa la motivazione delle banche di prestare denaro ai singoli cittadini ed all’imprese e non investire in strumenti finanziari, perché se si investe in strumenti finanziari per convenienza, per resa economica superiore rispetto al rischio dell’uomo imprenditore e padre di famiglia, si attua un’attività di lucro, dimenticandosi del diritto sociale che è la moneta che rimane uno strumento, non per lai speculazione, ma per creare ricchezza, serenità e di vivere in modo dignitoso. Un diritto della collettività per consentire ad un padre di famiglia di comprare una casa, di consentire lo studio ai propri figli, gli istituti di credito non possono negare questo diritto, altrimenti ti revoco l’autorizzazione di essere banca.


Debito pubblico

Ricordate quando Cuba fu annessa agli Stati Uniti ereditando un elevatissimo debito pubblico, contratto dall’isola durante la dominazione spagnola? Gli USA non volevano pagare questo debito in quanto incideva in maniera negativa per la gestione della stessa isola. Tuttavia inventò un concetto, un concetto attuale, un concetto da valorizzare il cosiddetto DEBITO DETESTABILE, debito illegittimo che gli USA si rifiutarono di pagare. La motivazione? Non pago perché non l’aveva usufruito, chi ne ha usufruito non l’ha utilizzato per fini sociali, non c’è stato un beneficio per la collettività e soprattutto non posso rispondere di atti illeciti di terzi al bene comune, al bene pubblico. In Italia abbiamo la stessa condizione di debito detestabile, i cittadini pagano 80 miliardi di interessi l'anno, nonostante un avanzo primario in surplus dal ‘92 ad oggi, cioè un risparmio rispetto a quello che produce. Nonostante questo, però, non riesce a coprire la quota d’interesse in quanto si ricapitalizzano periodicamente con l’impossibilità di pagare ed estinguere. Ragionando dal punto di vista della matematica se io presto 10 con un 10% di interessi, occorre mettere in circolo 11, ma se io ho messo solo 10 comunque rimane impossibile restituire un debito aggravato dell’1% di interessi. Lo stesso discorso vale per l’Argentina nel 2000, debito pubblico elevatissimo, ed il paese decise di non pagare più il loro debito, secondo il principio del debito detestabile, garantendo comunque il piccolo risparmiatore. Come ha fatto l’America con il debito detestabile di Cuba mandando a quel paese spending review, a quel paese gente che si presenta nelle televisioni e carta stampata dicendo che i suoi cittadini devono fare sacrifici per un ritorno di sopravvivenza tranquilla., mandando a quel paese l’FMI che strumentalizza e domina tutte le società.  
LA MONETA DEL 2000 Nuove linee di teoria monetaria di Giacinto Auriti

giovedì 14 agosto 2014

Resa di conti

Pubblichiamo un estratto del fondamentale libro “I creatori di moneta” del’economista americana Gertude M. Coogan (disponibile qui:http://www.edizionidiar.it/coogan-gertrude/i-creatori-di-moneta.html), dove si racconta cosa accadde subito prima e subito dopo la grande crisi del 1929 e come si comportò la politica. Le assonanze (che sono state messe in grassetto dal nostro blog) con i giorni che stiamo vivendo sono impressionanti, addirittura sconcertanti se si considera che il mondo di oggi viaggia ad una velocità esponenzialmente superiore a quella del mondo dello scorso secolo. Per questo motivo i danni e l’escalation di eventi catastrofici non potrebbero essere che peggiori della grande depressione del 1929.
E’ un omaggio al vero popolo americano, quello che un secolo fa fu defraudato della sua sovranità dalla FED. Ed è un omaggio agli imprenditori e ai lavoratori di tutto il mondo. Buona lettura.


IL GIORNO DELLA RESA DEI CONTI
I primi brontolii di tuono cominciarono a udirsi nel settembre 1929. Il fallimento della ditta Hatry a Londra nel settembre di quell’anno scatenò da parte di fonti estere “ben informate” una consistente vendita di titoli. Naturalmente, quelle fonti non potevano essere i banchieri internazionali, che erano in grado di conoscere il giorno e l’ora in cui sarebbe avvenuto un terribile crollo. Per tutto il mese di settembre e sino alla terza settimana di ottobre, mentre alcuni titoli raggiungevano nuove quotazioni record, vi furono massicce liquidazioni. I venditori europei di titoli li convertirono in denaro liquido e trasferirono all’estero i loro depositi, L’oro cominciò ad affluire in Europa.
Il 24 ottobre 1929, alle 11 in punto, centinaia di azioni in centinaia di emissioni vennero poste in vendita “sul mercato”. Sarebbe stato molto strano se si fosse trattato di una semplice coincidenza. Era assai insolito che migliaia di persone avessero deciso di vendere nello stesso istante. Era anche strano che tutti costoro avessero deciso di vendere “sul mercato”. Gli investitori inesperti non piazzano ordini “sul mercato”. Questa è un’operazione che sanno compiere solo le “vecchie volpi”, ovvero gli internazionalisti e i loro accoliti, sul genere degli speculatori che agiscono come consiglieri del Governo e affermano che “gli speculatori devono essere nel giusto”.
Il crollo del mercato continuò giorno per giorno. La nuova èra era finita. Gli internazionalisti avevano ristretto la fisarmonica monetaria. Erano stati loro stessi a gonfiarla d’aria e adesso spettava a loro il privilegio di sgonfiarla. Non avevano alcun dubbio di informare il signore o la signora Smith che essi avevano deciso di bloccare il credito. In fin dei conti, era un loro privilegio restringere il volume delle promesse di pagamento (prestiti) in circolazione, esportare l’oro al di fuori del paese e far crollare l’intera struttura della moneta e dei “prezzi”.
Non erano stati loro ad espanderla? Era il loro strumento, in modo “legale”; essi avevano
Gertrude Coogan
il permesso esclusivo di servirsene a loro piacimento e per il loro personale profitto.
Come sapete, gli imprenditori hanno uno spiccato senso del dovere. Si assumono la responsabilità di costruire grandi fabbriche, di favorire la scienza e il progresso tecnico e di far sì che gli esseri umani meno intraprendenti di loro possano disporre di ciò che è fisicamente necessario per vivere. Tali ideali sono troppo elevati e se gli imprenditori non fossero tenuti a bada, entro poco tempo i lavoratori conquisterebbero una grande indipendenza; questi ultimi infatti, se hanno un lavoro assicurato e retribuito con alti salari, possono accumulare in breve tempo delle proprietà. E’ quindi necessario che i supremi custodi della Nazione, i banchieri internazionali, smorzino gli entusiasmi di questi imprenditori sinceri e laboriosi.
Gli imprenditori, gli agricoltori e i lavoratori americani continuarono a lottare. Quasi ogni giorno, un cosiddetto leader proclamava enfaticamente che l’America era fondamentalmente sana e che una campagna per favorire l’acquisto di titoli avrebbe risolto i problemi della Nazione. Siate patriottici: comprate adesso. Dopo tutto, non c’è nulla che vada male! Manca solo la fiducia. Occorre ripristinare la fiducia. Tutto il ciclo congiunturale si basa – in sostanza – sulla “fiducia” (fiducia malriposta, purtroppo). I cicli congiunturali si verificano perché, per qualche ragione “misteriosa”, la popolazione, in vaste proporzioni, perde improvvisamente “fiducia”.
Comunque, l’unico vero mistero è il motivo per il quale non si è mai detta la verità al popolo, e la verità è che la nostra stessa moneta (nella misura di oltre il 95%) [oggi al 100%, n.d.r.] è basata sulla fiducia; è un fatto puramente psicologico. Essa esiste quando lo vogliono alcune menti e scompare in modo analogo.
Venne convocato il consigliere dei Presidenti [Bernard M. Baruch n.d.r.]. Egli era già stato il “consigliere” dei Presidenti Wilson, Harding e Coolidge e ora era il consigliere del Presidente Hoover. E’ strano che, con tutta la sua “grande conoscenza dell’economia e della finanza”, egli non consigliasse il Presidente Wilson di emettere in modo corretto una nuova valuta onesta, costituzionale e senza interessi, che recasse impresso il sigillo del Governo degli Stati Uniti. Se egli, nella sua “grande saggezza”, lo avesse fatto, l’America non avrebbe mai subito la drastica caduta dei prezzi agricoli che venne provocata nel 1920 né avrebbe mai avuto quel “problema agrario” di cui egli si occupa così spesso sulla stampa “rispettabile”.
Questo consigliere riferisce che dal 1921 ha concentrato le sue risorse mentali sulla “soluzione” del problema agricolo: le sue parole devono avere influito su gran parte della legislazione approvata per “soccorrere” gli agricoltori, dato che il suo parere era “richiesto dai Presidenti”. Certamente i suoi amici colsero i frutti del suo lavoro. Gli agricoltori sono soddisfatti di questi risultati? I documenti mostrano pure che dal 1920 il “consigliere” ha esercitato una notevole influenza sulla legislazione approvata per “regolare” gli scambi di beni che sino a quell’anno avevano funzionato in modo eccellente per gli agricoltori.
Fu anche strano che egli, nonostante le sue vaste conoscenze, non mettesse in guardia il Presidente Coolidge dal concedere prestiti internazionali svantaggiosi. 
Vista la sua grande conoscenza dei movimenti monetari internazionali, avrebbe dovuto sapere che stavamo semplicemente sottraendo risorse alle regioni agricole comportandoci in modo davvero magnanimo sullo scenario internazionale: producevamo beni e ne finanziavamo la vendita ai paesi stranieri, sottraendo al nostro stesso popolo il denaro necessario al loro acquisto. A quanto pare egli non consigliò il Presidente Coolidge nell’agosto del 1927, quando il Consiglio di Amministrazione della Riserva Federale decise di aumentare la pressione e di sospingere un mercato azionario febbrile verso livelli sempre più alti. Vi erano numerosi uffici statali che raccoglievano statistiche per lui, ed egli doveva certamente sapere che molti titoli venivano venduti per un valore molto superiore a quello degli utili delle loro corporations. Oltre agli efficienti servizi statali, egli avrebbe potuto consultare il dottor Goldenweiser, direttore delle ricerche del Consiglio di Amministrazione della Riserva Federale. Questo funzionario capace avrebbe potuto fornirgli nomerose statistiche che mettevano in evidenza i pericolosi sviluppi futuri.
Naturalmente, a quell’epoca, tutti si chiedevano se gli Stati Uniti sarebbero stati in grado di emettere certificati azionari tanto rapidamente da soddisfare la grande richiesta. Forse egli stava consigliando il Presidente  Coolidge sul modo in cui le tipografie e le industrie grafiche avrebbero potuto sfornare questi certificati in modo abbastanza rapido. Negli stessi scritti del “consigliere dei Presidenti” si rende noto al pubblico che egli uscì dal mercato azionario prima del crollo dell’ottobre 1929. E? strano che non abbia informato della sua sensazione di incertezza il Presidente Hoover. E’ strano che, se sapeva vendere oculatamente i suoi titoli, non abbia informato il Presidente Hoover che vi era qualcosa di “fondamentalmente sbagliato”. Se avesse capito, il Presidente Hoover non avrebbe ripetuto così spesso che “l’America è fondamentalmente sana” o che “la ripresa economica è imminente.”
Se il “suo consigliere” lo avesse avvertito, il Presidente Hoover non avrebbe mai commesso il grande errore di convocare una “conferenza economica” nel gennaio del 1930, nel corso della quale invitò gli imprenditori a continuare a investire denaro nell’ampliamento degli impianti industriali. Alcuni onesti imprenditori seguirono l’esortazione del Presidente e il prezzo che pagarono per la loro cooperazione fu la perdita delle loro imprese.
Eppure, questo stesso consigliere continua imperterrito a consigliare il Presidente. Egli – si afferma – è il “Presidente non ufficiale” di questa amministrazione. Noi cambiamo i Presidenti, ma non i consiglieri. Gli americani dovrebbero porre alcune domande al prossimo candidato alla Presidenza e cercare di cambiare i consiglieri.


Gertrude Margareth Coogan – I creatori di moneta
Dal Blog rapporto Aureo