martedì 11 marzo 2014

Speculum Italicum (fatti i fatti tuoi)

Quasi tutti gli uomini possono far fronte
alle avversità, ma se vuoi mettere alla 
prova il carattere di un uomo, dagli il potere.
                                        Abraham Lincoln

Della Cancellieri si sono perse le tracce, le notizie, non se ne parla più. Dopo lo scandalo Ligresti sembra che il potere abbia messo tutto sotto il tappeto, ed è l'unico modo che ha di solito per poterne uscire salvo ed indenne che è quello di non parlare delle cose, di non parlare di nessun riflesso, di nessun problema.

Tutto va bene “Madama la marchesa” questo è il motto che ha il potere, non bisogna mai creare problemi a chi conduce, non parlate al conducente, ma così come non si parla più della Cancellieri, non si parla più di Passera, di Fornero, di Monti. Vi ricordate tutti questi salvatori della patria che la gente applaudiva per dire il nuovo che avanza, finalmente la finiamo con la prima repubblica, abbiamo i tecnici, abbiamo che si occuperà di noi e ci risolverà i problemi.

I problemi sono rimasti inalterati, anzi si sono aggravati nonostante le elezioni, alla fine è stato nominato Presidente del Consiglio uno che non è stato eletto da parte del popolo.

Ora non vorrei cavalcare una battaglia come quella di Berlusconi, ci mancherebbe altro, però è un dato oggettivo che oggi si trova a governare chi non ha avuto un mandato popolare. In tutto questo è passata inosservata l’incostituzionalità della legge elettorale e quindi la politica italiana ha disegnato un Parlamento completamente illegittimo ed incostituzionale. Tuttavia i cittadini che cosa hanno fatto, hanno condonato dal punto di vista simbolico questa illegittimità, perché tutta quella massa di persone che sfiora quasi 3 milioni di cittadini tutti maggiorenni tranne qualcuno, dal momento che potevano votare anche chi aveva più di 16 anni, hanno approvato questa operazione illegittima. 
Invece di fare la cosa giusta disertando le urne, i cittadini hanno votato facendo una grande colletta nei confronti del Partito Democratico, oltre al finanziamento illecito, oltre al finanziamento pubblico incostituzionale, gli hanno dato anche dei soldi spicci dandogli ulteriore benzina per dire “Vai avanti”, condonando quindi queste illegittimità costituzionale.

Sostanzialmente, in Italia, è stato Unto da parte del Signore un altro salvatore della patria, un altro che non ha mai lavorato in vita sua, ed è l'unico italiano che ha migliorato la propria condizione sociale ed economica.

In un paese in cui la crisi morde alla pancia di tutti gli italiani, abbiamo un cittadino che finalmente ha trovato un posto di lavoro, tanto ha fatto tanto ha detto che finalmente è riuscito nel suo intento che è quello di diventare leader del PD. Cosa farà lo saprà soltanto la storia, in questo momento possiamo solo tentare di indovinare. Sto parlando di Matteo Renzi, quasi un personaggio dei cartoni animati, ricorda Bugs Bunny, quel coniglietto grigio, esattamente un personaggio di plastica, un personaggio che non dice nulla, anzi si potrebbe coniare per lui un termine “la supercazzola con scappellamento a destra”, cioè dice, dice, dice ma alla fine non racconta assolutamente nulla. Usa, è vero, i termini giusti soggetto, predicato, complemento però quando si va a scavare nei problemi, a dire quali sono le soluzioni, non può dire assolutamente nulla.
Facciamo una notazione. L’Unicredit ha pagato la campagna per le primarie a Matteo Renzi, ora fatevi una domanda, ma com'è possibile che la prima banca d’Italia, o la seconda perché se la gioca con Intesa San Paolo, paga la campagna elettorale a un uomo che si prefigge di rottamare, che si prefigge di cambiare lo Stato attuale, di riformare, di rivoluzionare il sistema italiano? Quali interessi ha Unicredit, che da pochissimi soldi ai cittadini, all’imprese, alle famiglie facendosi pagare, per i pochi soldi che presta, il denaro molto di più di quanto in realtà lo paga la banca dalla BCE, perché regala dei soldi a Matteo Renzi a fondo perduto? Perché evidentemente lui non è altro che il prestanome di quegli assetti di potere. Il PD ha sostituito Montepaschi di Siena, adesso il nuovo leader lo ha sostituito con Unicredit. Sempre un colosso bancario, sempre un colosso finanziario, sempre un certo assetto di poteri costituiti, mai quelli della povera gente. 

Sicuramente Togliatti e Berlinguer si stanno rivoltando nella tomba, adesso l’erede del partito comunista ha un nuovo leader: Matteo Renzi alias Bugs Bunny. I cittadini stanno subendo una lenta modificazione, di sinistra non c'è rimasto assolutamente nulla, abbiamo però un partito che determina, in teoria, degli obiettivi di sinistra che si fa pagare dalle banche e dai colossi finanziari. 
A questo punto è certa la soluzione, che la povera gente avrà sempre da perdere, ma in tutto questo la povera gente che cosa fa, protesta con il forcone? Non mi pare, va a fare la fila alle pompe di benzina, proprio per evitare di scendere in piazza con i forconi, ha paura di rimanere senza benzina e scappa per andare a fare il pieno alla macchina.
Si potrebbe dire che i forconi hanno una serie di problematiche, protestano e basta, e in effetti è vero. 
Infatti l'osservazione che vorrei fare è: come mai la polizia si toglie il casco nelle manifestazioni dei forconi? Una polizia che sicuramente è degna di nota e di rilievo, nel senso che non sono sicuramente degli sciagurati, però contestualmente quando protestano gli studenti, l'abbiamo visto con la manifestazione all’università della Sapienza, invece senza essere provocati prendono i manganelli e li tirano addosso ai poveri studenti. Perché con i forconi si tolgono il casco mentre con gli studenti universitari prendono il manganello? La spiegazione è semplice, è che i forconi sono titolari di partita iva, artigiani e commercianti, gente che ha da perdere e quindi che sta facendo finta di protestare, poiché vive di provvidenza pubblica, di aiuti di stato, ha bisogno di lanciare un messaggio al governo per dire: manifesto la protesta però fino a un certo punto, alla fine mi devo fermare, perché ho da perdere la casa, la famiglia, il lavoro e tutto il resto annessi e connessi.

Dunque la protesta è solamente un avvertimento per meglio dire, guarda che io sto provando a dirti una cosa, se tu ci senti mi fai una leggina o mi aggiusti quel piccolo dettaglio e tutto ritorna a posto. Gli studenti universitari che non hanno nulla da perdere, gli hanno ipotecato il futuro in un mondo che è senza lavoro, senza pensione, senza casa, senza salute, senza nulla, è chiaro che qui il serbatoio culturale possa portare realmente alla violenza e loro non si fermano a Gioia Tauro, non si fermano alle porte di Roma per inutili promesse, sono capaci di andare dentro le istituzioni, sono capaci di andare al Quirinale o al palazzo Chigi e prendere chi pro tempore si trova lì e lo buttano dal balcone. Proprio per questo i poliziotti picchiano duro, perché vogliono sedare sul nascere la ribellione, e allora ci si rende immediatamente conto del marasma in cui ci troviamo.
Dall'altro lato, che cosa abbiamo in altre parti del pianeta, la morte di Nelson Mandela, un uomo simbolo della segregazione razziale, un uomo che ha fatto 27 anni di carcere: premessa necessaria per capire come la gente solitamente ragiona, come e perché la gente stessa che evita il cambiamento e si pone come freno al cambiamento stesso. 27 anni di prigionia di Nelson Mandela, però tutti gli altri bianchi o neri che fossero, stavano a casa, non è che per caso hanno fatto una manifestazione davanti al carcere per dire “O liberi Nelson Mandela o ti distruggo mattone per mattone il carcere. Alla fine è stato costretto a starci 27 anni, mentre ci poteva stare solo il giorno dell'arresto e la colpa è nostra, nostra perché noi non facciamo mai le cose giuste, pensiamo soltanto ai nostri piccoli interessi. Contestualmente che succede invece a Kiev in Ucraina, prendono la statua di Lenin la buttanoa a terra e ci tagliano la testa. Una dimostrazione pro UE in quanto il governo di Kiev sta cercando di evitare di entrare nell'unione europea, cosa che noi avremmo fatto bene a pensarci prima visto il guaio in cui ci siamo cacciati. Chi è Lenin? A qualcuno potrebbe far ribollire il sangue, uno sporco comunista che mangiava i bambini, invece era un avvocato russo che ha rinunciato ad una carriera da benestante, appartenente ad una famiglia ricca che ha capito l'ingiustizia profonda del mondo e ha fatto la rivoluzione conto terzi e l'ha fatta per il popolo russo. 

Adesso a distanza di 90 anni questo simbolo viene preso e gettato a terra. Non vorrei che per come ragionano i cittadini fra 90 anni prendano la statua di Nelson Mandela la buttano a terra tagliandogli la testa. Facendo il parallelismo fra quello che succede in Italia e quello che succede in altra parte del mondo abbiamo un grande problema; il problema che l’uomo cerca di evitare di usare la ragione, cerca invece di pensare soltanto con la pancia e con il proprio personale ed egoistici interessi. Finché non riusciamo a capire che il freno assurdo al cambiamento siamo noi, è inutile che ce la prendiamo con qualcun'altro ce lo dobbiamo prendere con lo specchio, perché è quello che c'è da mettere di fronte al nostro essere. Il nostro essere diversi, per cercare qualcosa di diverso dobbiamo cambiare noi, cambiando tante persone si cambia completamente il mondo, questo è il silenzio e il segreto del messaggio che bisogna lanciare, che è quello che tutte le persone che hanno avuto un intelligenza non superiore, ma un'intelligenza più viva più elastica, hanno cercato di fare raccontandolo nelle favole, nelle leggende e negli esempi pedagogici: le gesta dell’eroe. Eroi scomparsi, oggi ce ne sono notevolmente di meno, perché l’esempio pedagogico che è stato dato è “Fatti i fatti tuoi che campi cent'anni di più”. 
Mai qualcuno che si è lanciato per fare qualcosa per gli altri ha avuto durante la propria vita dei benefici, è stato disegnato un posto importante per questi grandi personaggi nella storia, nei libri di storia, ma nella vita di tutti i giorni hanno dovuto sopportare pene, castighi e sanzioni. 

Ora noi dobbiamo cambiare modo di ragionare, dobbiamo cercare di far le cose giuste ed evitare di fare le cose sbagliate e che il nuovo anno, appena cominciato, non si trasforma in una barzelletta così come la canzone di Lucio Dalla in cui sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, perché in questo mondo fantastico popolato da sirene, gnomi e pifferai magici che prendono il popolo e lo portono da una parte all'altra, addirittura con i soldi propri pagando le collette, non dobbiamo seguirli, dobbiamo seguire noi stessi. Dobbiamo avere la capacità di capire e di pensare di analizzare la società. Vista la società profondamente ingiusta, dobbiamo fare di tutto per cambiarla nei termini giusti, ma il cambiamento non si può fare soltanto conservando quello che abbiamo, perché se ognuno conserva quello che ha è chiaro che vinceranno sempre i furbi e sempre i ricchi. Noi dobbiamo essere i primi che mettiamo le cose sul tavolo, resettiamo tutto, solo resettato tutto ricominciando da capo e creare un mondo più giusto e più eguale, noi abbiamo la possibilità di essere non puniti, non sanzionati da parte della storia. La storia ci giudicherà per quello che abbiamo fatto, così come ho fatto l'osservazione durante la prigionia di Nelson Mandela, i neri e i bianchi tutto hanno fatto tranne che fare le cose giuste, evitiamo che i nostri figli e i nostri nipoti ci potranno tacciare un giorno di essere stati:

prima quelli che per ventanni siamo stati sotto Mussolini
poi per vent'anni sotto Berlusconi
non vorrei che adesso stiamo per quarant’anni sotto Renzi e company.

Gli eventi recenti, la crisi europea e quella che sta soffrendo in particolar modo l’Italia, hanno dimostrato che non possiamo demandare il nostro futuro a una ristretta cerchia di persone. Se chi ha la facoltà di decidere i destini dell’economia, compresi il livello di debito e le tasse che paghiamo, ne trae un vantaggio personale, come nel caso delle lobby finanziarie e politici, i primi a cacci di utili, i secondi di voti, allora la decisione non viene presa per il bene comune dell’economia in generale e per quello dei cittadini. Poteri che non mollano la presa, continuando a prosperare incassando megaguadagni, mentre noi annaspiamo in questo iniquo e scadente surrogato di democrazia e mercato. La Sovranità della moneta va ridata agli Stati. E’ una grande sfida che vale la pena affrontare. Per un futuro migliore.