domenica 30 settembre 2012

Diaz esentata


Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Mandato di arresto europeo, un corpo di polizia che sta per nascere. Che cosa sta succedendo, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Iniziamo a dire che la maggior parte delle persone non è informata su questo trattato di Velsen che include le polizie di Europa, un corpo super specializzato e super segreto, con poteri pressoché illimitati. Un problema di disinformazione terrificante, il mandato di arresto europeo è una decisione quadro del 2002, ed è una legge italiana operante nello stato italiano dal 2005. Nonostante questo si continua a tenere l’opinione pubblica all’oscuro di tutto. L’opinione pubblica non è a conoscenza del tipo di problematiche e non è a conoscenza di tutte le tematiche che ruotano intorno all’unione europea.
Purtroppo quando si parla di unione europea c’è sempre e solo questa propaganda becera, vuota filoeuropeista fine a se stessa, che non permette al cittadino di formarsi un opinione, di informarsi, di sapere. Se il cittadino non ha un informazione non può partecipare, e senza partecipazione non c’è democrazia. Quando si parla di unione europea, il cittadino sta subendo in modo non democratico, delle situazione in cui il popolo non ha la possibilità di partecipare perché nessuno ci dice che cosa realmente sta succedendo.
L’episodio del mandato di arresto europeo in questo senso è clamoroso, se vogliamo quello della polizia europea è ancora più eclatante, questa polizia europea esiste, esiste già da due anni, fa delle cose, agisce, opera e nessuno lo sa. Questo tema della polizia europea è un tema il cui il pensiero unico e la cultura ufficiale sono spaventosamente condizionati, per cui il messaggio che passa che tutto ciò che viene dall’europa è bello, è buono e giusto, in quanto tale non si mette in discussione. Per carità in questi ultimi tempi le cose stanno cambiando, si sente parlare che le società di trading non sono più dei messia, quindi si comincia a mettere in discussione i ruoli della BCE. Tuttavia però, siamo ancora molto lontani dal capire che cosa l’unione europea sta facendo delle nostre vite e sulle nostre teste. Possiamo solo immaginare che quello che sta succedendo sia così pazzesco, così folle, ciò nonostante tutte le decisioni che si susseguono è inserito in un percorso, in una strategia di rendere i popoli sempre più sottomessi ad un PIL senza fine. Ormai il trattato di Velsen è stato ratificato nel giugno 2010 dal camera e dal senato, quindi ci troviamo con una legge ben consolidata: LEGGE 14 maggio 2010, n. 84 - Ratifica del trattato di Velsen (Eurogendfor)
Se leggiamo quali sono i compiti della nuova polizia europea previsti dell’art. 4 c’è davvero di preoccuparsi. Innanzitutto diciamo che la cosa che suscita molti dubbi è che praticamente sono stati unificati le polizie militari europee, quindi in Italia abbiamo il corpo dei Carabinieri, ma molto probabilmente se esiste il progetto di unificare tutti i corpi militari in questa Eurogendfor, è ovvio che l’arma dei Carabinieri è destinata a sparire. Era naturale che nell’ambiente del corpo ha gettato un certo allarme. Nel 2010, subito dopo la firma del trattato, c’è stata un interrogazione parlamentare al ministero della difesa, di cui nessuno ancora risponde a questa interrogazione. Recentemente, il 5 gennaio 2012, sul sito dei carabieri, è apparsa di nuovo questa notizia, dove si dice che l’unione europea impone la smilitarizzazione della quarta forza armata. E’ evidente che diventa sempre più concreta il disfacimento della benemerita, quello che per anni è sempre stata un simbolo dell’Italia. Ritornando all’art.4 in cui si descrive i compiti di questa super polizia: guidare e super visionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa le attività di indagine penale. Per polizie locali non si intende la polizia municipale, ma si intende la polizia di stato, addirittura questa forza controlla ciò che fa la polizia di stato. Potrebbe sembrare una cosa normale, secondo il trattato, però va detto che questo nuovo corpo non risponde a nessun potere della magistratura. Cominciamo un poco a capire come può essere delicata la questione. Non solo questa Eurogendfor non risponde a nessun parlamento nazionale, ne a quello europeo, continuando ad essere ancora una volta preoccupati.
L’aspetto più preoccupante di quello che potrebbe fare questo corpo di polizia è l’art. 29 che dice: gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro. Vuol dire che nel caso venissero condannati l’arresto non potrà essere eseguito nei loro confronti, sia per lo stato ospitante che nel ricevente, praticamente INTOCCABILI. Addirittura l’art. 23 dice: le comunicazioni indirizzate all’Eurogendfor, non possono essere oggetto di intercettazioni. Cioé la magistratura non può indagare su di loro. Art. 21: inviolabilità dei locali e degli uffici. Vuol dire che nessun magistrato può disporre un eventuale perquisizione nelle loro caserme.
Arrivando all’art. 28 si legge che i paesi firmatari sono in un certo senso obbligati a rinunciare a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso delle operazioni della Eurogendfor.
Questo nuovo corpo di polizia risponde soltanto al CIMIN (un club dei ministri degli esteri europei, attualmente sei stati: Italia, Francia, Romania, Olanda, Spagna e Portogallo).
Per altro nei loro compiti, questi super poliziotti, hanno un ventaglio di “responsabilità” che vanno dalla gestione del traffico negli incroci ai servizi di intellingence, quindi figuriamoci su che ampia gamma possono agire. La domanda è, con quali fondi questo nuovo servizio viene sostenuto? Al momento chi paga tutto è l’Italia, come si dice a Roma “te pareva”. Per finire la sede di questi intoccabili e a Vicenza, dove per altro vi è la più grossa sede NATO d’Europa (semplice coincidenza). Il trattato molto semplicemente dice che si occupa delle spese lo stato ospitante, il quartier generale e a Vicenza, quindi l’Italia per il momento provvede a tutte le spese. Dimentichiamoci dei numeri identificativi sui caschi degli agenti antisommossa, visto che avremo per le strade una forza militare composta da persone che non possono essere processate, godendo della complicità delle istituzioni.
UNA DIAZ ESENTATA DA OGNI RESPONSABILITA’.           

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